Arresti per ‘ndrangheta: in manette Paolo Efrem, consigliere di Busto Grande

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BUSTO ARSIZIO – Il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Milano ha arrestato oggi, 13 lugli,o cinque persone, tra cui il consigliere comunale di Busto Grande-Lombardia Ideale Paolo Efrem (nella foto). Il politico di Busto Arsizio è finito in carcere nell’ambito di un’inchiesta del pm di Milano Silvia Bonardi su infiltrazioni della ‘ndrangheta nel settore dei rifiuti. Lo riporta l’Ansa.

Fatture false per agevolare le cosche

Il consigliere comunale è finito in carcere per emissione di false fatture con l’aggravante dell’agevolazione delle cosche. L’ordinanza del gip Sara Cipolla riguarda anche il capo del clan di Legnano-Lonate Pozzolo, Vincenzo Rispoli. Paolo Efrem, che nel 2018 e’ entrato come primo consigliere di colore nel Consiglio comunale di Busto Arsizio, avrebbe emesso false fatture per 100 mila euro attraverso la sua societa’ Efrem Trade.

I soggiorni al Nord dei Farao

I fondi neri cosi’ creati, stando alle indagini del Gico, sarebbero serviti per pagare “spese di viaggio e di soggiorno” al nord dei familiari di Silvio Farao, presunto boss della ‘ndrangheta detenuto al 41bis. Sempre secondo l’inchiesta, Efrem, eletto con una lista civica Busto Grande poi confluita, un anno fa, in Lombardia Ideale, sostenuta dalla destra storica di Busto (Checco Lattuada e Matteo Sabba), avrebbe fatto in pratica anche da “autista-prestanome” di Daniele Frustillo, anche lui arrestato oggi con l’aggravante mafiosa e che si sarebbe occupato delle false fatture emesse dalla società del consigliere. Ditta che, secondo le indagini, sulla carta si doveva occupare di gestione rifiuti ma non aveva le licenze necessarie e che avrebbe prodotto le fatture per operazioni inesistenti utili alla cosca della ‘ndrangheta. Efrem avrebbe avuto “stabili collegamenti” con “primari ambienti della criminalità organizzata”, e Daniele Frustillo, anche lui arrestato perché vicino alla cosca del boss Vincenzo Rispoli, avrebbe organizzato per il politico “la campagna elettorale” per le elezioni amministrative comunali. Lo si legge nell’ordinanza cautelare firmata dal gip milanese Cipolla.

L’operazione Feudo

L’odierna indagine costituisce il seguito dell’operazione Feudo, sempre coordinata dalla Dda di Milano, che nell’ottobre del 2019 aveva portato all’arresto di 11 persone per traffico illecito di rifiuti e al sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di oltre un milione e mezzo di euro. In quell’occasione era stato arrestato l’imprenditore bustocco Matteo Molinari finito agli arresti domiciliari.

L’imprenditore collabora

L’indagine, avviata dopo gli arresti dello scorso ottobre, ha consentito di riscontrare come la società Smr Ecologia srl, operante nel settore prima del trasporto e poi del trattamento rifiuti, gestendo l’impianto di La Guzza (Como), abbia subito per un lungo periodo, l’infiltrazione da parte di soggetti legati alla locale di Legnano-Lonate Pozzolo. Grazie alla scelta di Molinari, di spiegare le motivazioni sottese all’illecita attività, è stato possibile ricostruire il contesto estorsivo in cui egli, dal 2014 al 2018, è stato costretto ad erogare utilità di vario tipo e, più precisamente, sia somme di denaro che assunzione di personale. Fu costretto, ad esempio, ad assumere nella sua azienda il compagno della figlia di Rispoli. Un’assunzione solo formale: il dipendente percepiva lo stipendio e basta.

Operazione Special Guest

E’ emerso – si legge in una nota della Procura di Milano – grazie a puntuali indagini di carattere economico finanziario svolte dalle Fiamme Gialle, anche come la maggior parte delle dazioni di denaro avveniva attraverso la creazione di fondi ad hoc, creati attraverso l’emissioni di fatture per operazioni inesistenti, per fittizie consulenze, dalla ditta individuale in capo ad Efrem. E’ stato dimostrato – continua la nota formata dal procuratore capo di Milano Francesco Greco – come tali provviste, pari a oltre 100mila euro, per un solo anno, siano state utilizzate per far fronte al pagamento delle spese di viaggio e di soggiorno al Nord da parte dei più stretti famigliari di Silvio Farao. Da qui il nome dell’operazione Special Guest.

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