A Busto torna il Baff e il Festival del cinema rende omaggio a Rossellini

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BUSTO ARSIZIOA Busto torna il Baff con tre appuntamenti molto diversi tra loro, ma ugualmente interessanti per gli appassionati di cinema. Oggi, mercoledì primo settembre, a due settimane dall’inizio della diciannovesima edizione, a Villa Calcaterra il presidente di B.A. Film Factory Alessandro Munari e il direttore artistico Steve Della Casa hanno svelato a Villa Calcaterra, alla presenza del sindaco Emanuele Antonelli e della vicesindaco Manuela Maffioli, i contenuti delle prime serate della manifestazione. Il palinsesto della seconda parte del festival, in calendario dall’8 al 12 novembre, verrà comunicato più avanti, anche se è confermata la formula classica con le proiezioni del mattino dedicate agli studenti e le anteprime serali, oltre a presentazioni, incontri e serate speciali.

Il programma

Questo, nei dettagli, il programma delle prima tranche di appuntamenti:

Il Cinema Fratello Sole ospiterà giovedì 16 settembre alle 21 la proiezione in anteprima del film a episodi “Selfiemania” diretto da Elisabetta Pellini, ospite in sala, con Francesco Colangelo, Willem Zaeyten ed Elly Senger-Weiss. “Un film che racconta come le nostre vite stiano cambiando e come questa nuova mania può diventare pericolosa”, è la presentazione dell’opera. “La ‘Selfiemania’ prende tutte le età e viene vissuta in modo differente in tutto il mondo”. Tra gli interpreti del film Caterina Murino, Milena Vukotic, Andrea Roncato e Bianca Nappi. La locandina è realizzata da Marco Lodola. In apertura di serata verrà presentata la stagione di Sguardi d’Essai, il coordinamento dei cineforum che fin dalla prima edizione collabora con il Baff.

Gli incontri seguenti si svolgeranno al Teatro Sociale di Busto: venerdì 17 alle 21 si terrà “Senza un perché – Incontro con Nada”, in cui Steve Della Casa intervisterà la cantante per indagare il suo rapporto con il cinema, dalle sue interpretazioni come attrice, sullo schermo e a teatro, alla fiction Rai ispirata alla sua autobiografia (“La bambina che non voleva cantare”) fino ai film che hanno utilizzato le sue canzoni come colonna sonora, come un “Senza un perché”, inserita nella prima stagione di “The young pope” di Paolo Sorrentino.

Al “Delia Cajelli” sabato 18 si terranno alle 21 “Rossellini: una storia italiana – incontro con Massimo Ghini” e la proiezione del docufilm “The Rossellinis – Una famiglia che è tutta un film” diretto da Alessandro Rossellini. La serata unisce sul palco Massimo Ghini, attore che ha interpretato Roberto Rossellini nel film “Celluloide” di Carlo Lizzani – più volte ospite al Baff come presidente di giuria – e il nipote del celeberrimo regista, che presenterà il documentario dedicato alla sua “grande e complicata famiglia”.

L’ingresso è gratuito, ma con prenotazione obbligatoria sulla piattaforma Eventbrite. Il link, pubblicato sul sito www.baff.it e sulla pagina Facebook del festival, sarà disponibile a partire da giovedì 2 settembre. Per accedere alle sale è necessario essere in possesso del green pass, che verrà controllato all’ingresso.
La locandina del Baff 2021 è firmata da Nazario Graziano, che ha descritto così la sua opera: «Il mio visual per il Baff nasce da uno “sguardo” retrò e romantico, un punto di vista sul cinema della nostra infanzia, su eroi, sogni e miti di altre epoche. Visioni e sguardi che partono da un vecchio cinema di periferia e arrivano a linguaggi e segni legati alla digitalizzazione odierna. Il tutto, sospeso, come in un sogno. Quel grande “sogno” che il cinema ha sempre rappresentato».

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Dare un segno di continuità

«Anche quest’anno vogliamo fare qualcosa per la cultura», ha esordito Munari. «Ci siamo, e l’abbiamo già dimostrato nel 2020; ma questo evento, che sarà diviso in due tranche, non sarebbe stata possibile senza il supporto di una classe politica che ci credesse».
«È necessario dare un segno di continuità», ha sottolineato il sindaco Emanuele Antonelli. «Sebbene ridotto, il Baff 2020 è stato apprezzato, e il prossimo sarà il ventesimo: dobbiamo fare le cose in grande. In questi anni l’amministrazione comunale ha fatto tantissimo per la cultura e questo festival è il fiore all’occhiello di Busto; per me è stato motivo di orgoglio, nei mesi scorsi, riprendere in presenza BA Classica e Ba Book».

Un patto che si rinnova

«Nessuno si immaginava che la cultura avrebbe dovuto affrontare una pandemia e, insieme al commercio, è stato uno dei settori più colpiti», ha osservato Maffioli. «Ma non abbiamo mai smesso di crederci: non si tratta di semplice svago o riempimento di tempo libero ma è un investimento nella crescita dell’individuo e della collettività, anche dal punto di vista umano ed etico. Abbiamo fatto salti mortali perché fosse presente nella quotidianità e per essere pronti per la ripresa: se tornano gli artisti è perché per tutto l’inverno c’è stato un lavoro dietro. È un patto che si rinnova dell’amministrazione comunale con la cultura, del Baff con la città e della città con il cinema. Per il quale Busto ha dimostra la sua vocazione con otto sale: un vero e proprio presidio antidegrado, e una delle voci in bilancio che non sono state mai tagliate».

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La ripartenza delle sale

«Il grazie va all’assessore Maffioli, in vent’anni è l’unica che si è ricordata del lavoro fatto nelle sale e nei cineforum», ha dichiarato Franco Martignoni di Sguardi D’Essai. «Questa situazione ci crea un po’ di tormento ma siamo pronti a ripartire: abbiamo cercato di coordinare i quattro programmi delle proiezioni e per il bene di tutti abbiamo unificato i prezzi d’ingresso a 5 euro, con un abbonamento a 10 film a 30 euro».
Secondo Rudy Collini, presidente di Ascom Busto, «anche riguardo alla frequentazione delle sale cinematografiche si ripresenta la differenza che c’è tra il commercio online e il vivere un’esperienza di acquisto. L’immagine e l’attrattività del territorio ne vengono valorizzati; e, così come per lo sport, noi crediamo nella cultura come strumento per aiutare l’economia e la sosteniamo».

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