Gavirate, firme per incontro sui danni del maltempo. Il sindaco: «Strana iniziativa»

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Il sindaco (uscente) Silvana Alberio

GAVIRATE – «Stanno raccogliendo le firme per un’assemblea sui danni del maltempo. E’ davvero uno strano modo per chiedere spazi e un incontro. Anziché girare porta a porta, basterebbe, infatti, presentare una richiesta in Comune. A meno che l’obiettivo vero non sia un altro». Sono le parole del sindaco Silvana Alberio, la quale, saputo dell’iniziativa, ha tenuto subito a mettere le cose in chiaro.

Sempre disponibili al dialogo

«Come amministrazione abbiamo subito dimostrato di essere vicini ai gaviratesi che hanno subito i danni del maltempo – spiega il sindaco – e ci siamo anche mossi per risolvere i problemi che non sono certo recenti. Abbiamo stanziato, secondo le nostre possibilità, fondi comunali e qualche settimana fa abbiamo avuto notizia di uno stanziamento ad hoc da parte del Governo. Soldi che ci sono, ma non ancora nelle nostre disponibilità».

Insomma a palazzo comunale non si sta con le mani in mano. «Sono però rimasta basita dalla notizia che qualcuno stia raccogliendo firme per organizzare sul tema un’assemblea pubblica. Trovo che questa sia una strana procedura. Sarebbe tutto molto più semplice presentare la richiesta per avere uno spazio comunale. Del resto siamo un’amministrazione pronta al confronto. E siamo anche disponibili ad ascoltare i nostri cittadini se da parte di chi sta promuovendo la cosa c’è correttezza. Anzi, proprio nei giorni scorsi abbiamo spiegato come ci stiamo muovendo sull’argomento. Però dobbiamo anche tenere presente i tempi tecnici che non dipendono certo da noi amministratori locali».

E infine Silvana Alberio si pone il dubbio: «Davvero non ho compreso il motivo della raccolta firme. Qualche cittadino mi ha spiegato che in merito ai danni subiti c’è chi è pronto a fare denuncia. Se così fosse vorrà dire che parleranno anche i nostri avvocati. Ma non vorrei che dietro a questa iniziativa ci sia la volontà di portare avanti istanze personali per farsi un po’ di pubblicità, mascherate dall’intenzione di voler il bene comune».

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