Busto, carcere e covid: 54 i positivi. Incontro tra direzione e Camera Penale

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BUSTO ARSIZIO – Carcere e Covid e non solo: oggi, giovedì 17 dicembre, il direttore della casa circondariale di Busto Arsizio Orazio Sorrrentini ha incontrato il presidente della Camera Penale bustocca Samuele Genoni e il collega e membro del direttivo con delega ad hoc Lorenzo Parachini.

La situazione sanitaria

«E’ stata l’occasione per fare il punto sulla situazione sanitaria e non solo», spiega Genoni. «Le tematiche legate al mondo carcerario sono di primario interesse per la Camera Penale sia a livello locale che a livello nazionale». L’associazione bustocca aveva anche aperto uno sportello all’interno del carcere, attività  soltanto temporaneamente sospesa a causa dell’emergenza sanitaria. Il punto sul fronte Covid lo ha fatto il direttore Sorrentini: «Attualmente il numero di detenuti positivi è di 54 – spiega Sorrentini – Fortunatamente sono tutti asintomatici. Migliore è il dato che riguarda i detenuti in quarantena che oggi sono una trentina circa». Un numero molto lontano, per fortuna, dai 280 registrati invece a fine novembre. «Il numero dei detenuti positivi nel carcere di Busto, se da un lato non può essere definito confortante, dall’altro è meno spaventoso rispetto al dato che una situazione di sovraffollamento come quella che interessa la casa circondariale potrebbe comportare».

Un tablet per i colloqui

Sorrentini parla di un confronto proficuo e all’insegna della collaborazione. «Abbiamo ribadito – dice il direttore – Il problema che ormai si trascina da parecchio tempo della mancanza di educatori ed educatrici. Tematica importante per tutti naturalmente e della quale la Camera Penale era già al corrente visto l’interesse sempre mostrato per l’istituto detentivo». Genoni dal canto suo ha voluto sviscerare il tema dei colloqui «Non tanto tra detenuti e difensori, in quanto sempre garantiti – spiega – Ma tra detenuti e famigliari o comunque con persone a loro vicine che ne abbiano diritto e che rappresentano un momento importante. Ci è stato spiegato che in questo momento i colloqui sono possibili soltanto da remoto», attraverso audio o video. Ed è per questo «Che la Camera Penale si è proposta di compiere un gesto molto importante – spiega Sorrentini – Ovvero di donarci, o comunque di concederci in comodato d’uso, un tablet proprio per agevolare questi colloqui».

Serve una corretta informazione

Massima disponibilità anche nel continuare il confronto e il dialogo non soltanto sulla situazione contingente: «Ci piacerebbe che la Camera Penale si facesse promotrice anche di convegni e incontri sulle tematiche carcerarie», conclude Sorrentini. E di una promozione di una diversa informazione su cosa significhi carcere parla anche Genoni «Un’errata informazione fornisce un’errata immagine all’opinione pubblica. E’ questo un sistema che vorremmo arginare fornendo immagini e dati veritieri su una tematica così complessa come quella connessa al carcere. E purtroppo in questo senso – conclude il presidente della Camera Penale bustocca – La politica non aiuta».

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