Rimpasto a Busto, centrodestra nel caos: Lombardia Ideale sbatte la porta

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BUSTO ARSIZIO – Avete presente il campo delle cinque pertiche con in mezzo un cane che si morde la coda? Ecco, il campo dove regna caos e smarrimento è il tavolo di una maggioranza riottosa e il cane che si morde la coda è chi ha in mano il boccino, ma non riesce a mandarlo in buca e a fare una sintesi tra equilibri, appetiti politici e questioni personali. E tra bisticci, rivendicazioni di consiglieri, di posti in giunta e defezioni nel bel mezzo della discussione si è consumata l’ennesima riunione di maggioranza. Chiusa con un nulla di fatto. E andata in scena ieri sera, lunedì 29 luglio, nello studio privato del sindaco Antonelli. Ma andiamo con ordine.

Lo schiaffo

Se Busto Grande – Lombardia Ideale nutriva ancora una piccola speranza di avere un posto giunta, questa è morta ieri sera. Tanto che, secondo quanto trapelato, Matteo Sabba, dopo (si dice) aver avuto anche l’ok dai vertici di Lombardia Ideale, ha abbandonato il tavolo delle trattative. Con un pugno di mosche in mano, un groppo di nervoso allo stomaco e la certezza che il sindaco, sostenuto senza se e senza ma, in maggioranza e in minoranza, si è rivelato il “nemico” più ostile, poiché orientato a dare un assessore a Fratelli d’Italia, ma non certo a Busto Grande. E comunque in nessun caso. Nemmeno qualora la doppia delegazione forzista nella squadra di governo venisse confermata. Insomma un man rovescio che fa male, tanto più che solo poche settimane fa Busto Grande, proprio su richiesta di Emanuele Antonelli, ha di nuovo traslocato in una maggioranza, dove è considerata solo quando serve “alzare la mano”. E dove, occorre aggiungere, ha comunque sempre dimostrato lealtà ricevendo in cambio zero considerazione.

Non un leghista in più

Cercare di capire quale sia la strategia del sindaco Antonelli in questo momento non è semplice. Quel che si vede è un sindaco che ha ben in testa (ma non in tasca) l’obiettivo del secondo mandato e alla ricerca delle sponde politiche giuste. Per questo Antonelli spinge per far entrare Fratelli d’Italia con un assessore e strizza l’occhio alla Lega. Ma non a quella bustocca, che invece continua a tenere sulla corda negandole il consenso al quarto assessore. Ieri sera in tutti gli schemi possibili messi sul tavolo dal primo cittadino e riguardanti il rimpasto, la Lega è sempre rimasta a tre assessori: gli attuali.

Il Gigi furioso

Quella nella mani Gigi Farioli è una bella gatta da pelare. Poiché oltre che alla situazione bustocca deve pensare, da coordinatore, anche a quella non meno complessa di Gallarate. Tanto che le voci parlando di un Gigi Farioli piuttosto teso e nervoso durante la riunione di ieri. Dove la possibilità di dimezzare gli assessori di Forza Italia in giunta è stata messa ufficialmente sul tavolo. Anzi di più. Pare che a inizio riunione il sindaco abbia scoperto le carte abbozzando una giunta che già prevedeva il taglio di un assessore azzurro (a vantaggio di Fdi). Proposta che, nel momento in cui diventerà ufficiale, verrà portata sul tavolo provinciale. E che potrebbe anche allargare il fronte politico. Mettendo in discussione l’alleanza di centrodestra che attualmente governa la Provincia e dove Forza Italia, oltre che decisiva ha in mano tutte le deleghe più pesanti. L’opzione del taglio di un forzista nel corso del dibattito di ieri si è però ammorbidita, tanto che resta aperto uno spiraglio per mantenere due berlusconiani in sella a Palazzo Gilardoni.

Idee in Comune, ma diverse

Paolo Genoni e Franco Castiglioni sono i delegati alle trattative per il gruppo Idee in Comune. Ieri sera i portavoce avevano un mandato: “portare a casa” due assessori. Obiettivo che hanno centrato. A metà. Nel senso che Idee in Comune, nella prossima giunta, avrà due assessori di riferimento. Ma uno lo decide il sindaco: Paola Magugliani, blindata e “battezzata” da Antonelli come espressione del nuovo gruppo consiliare. Perché? “Perché dei cinque consiglieri, tre rispondono a me”. Questa la giustificazione politica del primo cittadino. Che, inutile dirlo, ha creato trambusto e mal di pancia sotto un tetto politico assemblato a freddo e non esattamente granitico.

Manca la donna

Ora, dato per scontato che il sindaco riesca a trovare la quadra sui numeri domani, mercoledì 31 luglio, quando è in programma una seconda riunione in maggioranza, resta aperto il problema non da poco delle quote rosa. In questo momento l’unico partito che ha nella manica il nome di una donna è la Lega. Ma il Carroccio quella carta la giocherà solo nel caso in cui riesca a portare a casa il quarto assessore. Altra opzione è che a calare la quota rosa sia Forza Italia, ma solo in caso di conferma del doppio assessore e con il sacrificio o di Gigi Farioli o, più probabile, di Alessandro Chiesa. Tutti, infatti, danno per scontato che Idee in Comune metterà sul tavolo il nome di Osvaldo Attolini, ma non quello di una donna. E che per Fratelli d’Italia sia pronto Checco Lattuada. Il quale però smentisce e specifica di non avere mai dato la propria disponibilità ad essere lui l’assessore qualora toccasse a Fdi.

I dimenticati

Diego Cornacchia e Maria Angela Buttiglieri. I due consiglieri del Gruppo Misto, che pur sempre di maggioranza sono, ieri sera non erano seduti al tavolo. Nemmeno invitati. Dimenticati nel momento della condivisione e delle decisioni e sopportati in sala Esagonale. Insomma loro sono già fuori dalla partita. Per ora. Sull’assenza di Buttiglieri, il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia ha poi precisato di averla invitata di persona alla riunione e che la consigliere era assente per un impegno personale.

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