Busto, crollo nel rifugio dei senza tetto: il Comune trova una soluzione d’emergenza

busto rifugio senza tetto

BUSTO ARSIZIO – C’è chi ha protestato: «Erano tutti nella sala d’aspetto della stazione questa mattina». Ma non si poteva fare altrimenti, nell’emergenza. Ieri, lunedì 25 marzo, è crollato il controsoffitto del rifugio per senza tetto gestito dai City Angels nei vecchi stabili di proprietà delle Ferrovie dello Stato. Il forte vento, che in alcune zone ha raggiunto i 100 chilometri all’ora, ha abbattuto la canna fumaria che, in una sorta di effetto imbuto, si è schiantata sulla soletta facendo franare il soffitto del rifugio riservato agli ospiti maschili. E’ accaduto un paio d’ore prima dell’apertura della struttura. Quando era completamente vuota. Dell’accaduto ci si è accorti intorno alle 20, cioè al momento dell’apertura. «E per fortuna, altrimenti avrebbe potuto essere una strage».

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Sistemazione temporanea in una struttura comunale

Non è accaduto e la macchina emergenziale si è immediatamente messa in moto. «Grazie agli assessori Massimo Rogora e Miriam Arabini, e a Matteo Sabba di Comunità Giovanile, siamo riusciti a metterci in contatto con le Ferrovie dello Stato e a ottenere, vista la gravità dell’accaduto, il permesso di sistemare chi ne aveva bisogno dentro la stazione – spiega Andrea Menegotto, coordinatore provinciale dei City Angels Varese – Con il vento che c’era sarebbe stato impossibile lasciare chi ne aveva bisogno a dormire all’aperto». Sistemati gli ospiti, e questa è stata la priorità, sono iniziati i sopralluoghi. «Il Comune è il locatario della struttura – spiega Arabini – Non ne ha la proprietà. Di concerto con Ferrovie dello Stato, e con il sindaco Emanuele Antonelli in costante contatto, abbiamo pianificato la soluzione dell’emergenza. Tutti gli ospiti saranno sistemati in una struttura di proprietà comunale. Questo temporaneamente. Sino a quando, cioè, la struttura non sarà riqualificata e non avrà superato tutti i collaudi. A quel punto il rifugio potrà riaprire».  Arabini conclude: «Quando diciamo che nessuno sarà lasciato solo, noi parliamo sul serio. E’ stato così anche durante questa emergenza. Una sistemazione provvisoria è stata trovata. E a ripristino ultimato il rifugio tornerà operativo».

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