Busto, due mesi per convocare una commissione. Maggioni (PD): «Meschino»

Maurizio Maggioni

BUSTO ARSIZIO – «Abbiamo chiesto l’audizione di Legambiente e dei responsabili delle potature e ci hanno convocato la commissione tra due mesi. Questa è la considerazione che la maggioranza ha dei consiglieri comunali». L’affondo del capogruppo PD Maurizio Maggioni dopo che è uscita la convocazione della commissione territorio il prossimo 18 maggio, esattamente a due mesi e un giorno dalla richiesta firmata dai gruppi PD e Progetto in Comune. È «una meschina pretesa di aggirare la norma» per Maggioni.

Il caso

Un nuovo caso nelle non sempre facili relazioni tra maggioranza e opposizione a palazzo Gilardoni: lo solleva il Dem Maurizio Maggioni, contestando, rispetto al regolamento comunale che prevede di convocare la seduta entro dieci giorni dalla richiesta, l’interpretazione data dalla maggioranza – non è la prima volta – secondo cui «per “convocazione” si debba intendere solo “avviso di convocazione”». Che permette di dilatare a dismisura i tempi per radunare gli organi consultivi. Per Maggioni peraltro «le cause di questo differimento» – si vocifererebbe di impegni dei tecnici chiamati in audizione – sarebbero «poco credibili».

La nota di Maggioni (PD)

A seguito della richiesta di convocazione della Commissione 1, firmata dai cinque consiglieri comunali del Progetto in Comune e del Partito Democratico per procedere all’audizione del Circolo di Legambiente e degli uffici comunali preposti alla potatura del patrimonio arboreo comunale,
avvenuta in data 17 marzo, la stessa è stata convocata il giorno 18 maggio, cioè esattamente due
mesi dopo. La Commissione 1 non ha alcun argomento a calendario se non quello richiesto dai
Consiglieri proponenti.
Quali che siano le cause di questo differimento, poco credibili, si tratta di una scelta che di fatto mostra quale scarso apprezzamento la maggioranza abbia del tema proposto e soprattutto quale sia la considerazione verso i Consiglieri Comunali ed il loro diritto di sindacato.
Infine per la seconda volta una convocazione contravviene al dettato dell’art.6 lettera 2, dell’apposito Regolamento: “Il Presidente, ove venga richiesto ….da un quinto dei consiglieri comunali o dall’Assessore competente, è tenuto prontamente alla convocazione della Commissione affinché la stessa sia convocata nei successivi dieci giorni liberi“.
La maggioranza pretende che per “convocazione” si debba intendere solo “avviso di convocazione” e cerca quindi di ritenere legittimo che sia inviata una lettera di convocazione entro dieci giorni ma per una riunione da svolgersi realmente dopo un lasso di tempo indefinito senza scadenza alcuna, magari dopo mesi.
È evidente che la maggioranza non vuole prendere atto della logicità e della indispensabilità nella norma ma che soprattutto non si rende conto di quanto sia meschina la pretesa di aggirarla. Continueremo a chiedere il rispetto del prioritario ruolo del consiglio comunale e delle sue commissioni, come organi di indirizzo e controllo politico amministrativo e di autonomo confronto sui più importanti temi ma anche proponendo al consiglio comunale una delibera di interpretazione autentica del regolamento delle commissioni per superare ogni stucchevole infingimento.

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