Busto, sui furbetti delle case popolari è lite tra assessore e consigliera

rogora antonelli centrodestra busto

BUSTO ARSIZIO – Abitano nelle case popolari, ma hanno redditi alti e conti in banca cospicui. “Visto che la convenzione con Aler è in scadenza, sarebbe opportuno rivedere le graduatorie”. E’ questa l’osservazione che il presidente della Commissione Affari generali Paola Reguzzoni ha “messo lì” sul tavolo ieri sera, giovedì 18 aprile. Non una richiesta, ma un suggerimento. Pare rivolto ai dirigenti presenti più che all’assessore. Anzi, come riporta qualcuno dei consiglieri, “una raccomandazione” in vista del cambio di gestore. Osservazione o raccomandazione che fosse, il dato di fatto, è che da lì sono scoppiate le scintille tra il presidente della Commissione Reguzzoni e l’assessore alla partita Miriam Arabini.

Le posizioni in campo

Le protagoniste del confronto, che le indiscrezioni dicono essere stato piuttosto teso, tengono le bocche cucite. Sta di fatto però che i toni si sono alzati. Eccome se si sono alzati.
Da un lato c’è la sottolineatura di Paola Reguzzoni ad “aprire gli occhi e drizzare le antenne”, poiché secondo i dati, pare che negli alloggi popolari di Busto Arsizio ci siano parecchi casi di assegnatari con redditi alti. Anche molto alti. E da qui l’invito della Reguzzoni a fare una verifica più approfondita in vista del fatto che la gestione delle assegnazioni verrà fatta a livello regionale.

Dall’altro l’assessore Miriam Arabini, che pare abbia preso l’intervento della consigliera come un attacco personale al suo operato. Chi era presente , infatti, dice che l’assessore forzista non sia riuscita a celare la sorpresa del fatto che una raccomandazione del genere sia arrivata da un consigliere di maggioranza. Tanto che, in risposta alle raccomandazioni di verifiche alle graduatorie, Arabini ha spiegato che i casi a cui ha fatto riferimento Paola Reguzzoni, una decina in tutto, risalgono ad assegnatari che abitano negli alloggi popolari almeno dalla metà degli anni Sessanta. E che quindi si tratta di persone over 65, ovvero che rientrano in quei parametri che di fatto “blindano” l’assegnazione dell’abitazione. Che non gli può essere tolta. Anche se hanno redditi non da case popolari. L’assessore poi ha chiesto a Reguzzoni come mai avendo ricoperto il ruolo di assessore al Patrimonio fino a 2016 non avesse provveduto a fare lei verifiche e a recuperare i canoni non pagati da anni.

Doveroso sottolineare che la lite è stata circoscritta a livello personale e fino a prova contraria non ha coinvolto le segreterie dei rispettivi partiti. Cioè Lega e Forza Italia.

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