Sacerdote arrestato a Busto Garolfo, il sindaco: “Superiamo lo shock insieme”

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BUSTO GAROLFO – «Oggi è un giorno buio». Il sindaco di Busto Garolfo Susanna Biondi è smarrita, esattamente come i suoi concittadini, davanti all’arresto di don Emanuele Tempesta, 29 anni, parroco vicario di Busto Garolfo al primo “incarico” dopo l’ordinazione nel 2019. Il sacerdote è agli arresti domiciliari in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Busto Arsizio Luisa Bovitutti su richiesta del pubblico ministeri Flavia Salvatore.

Sette vittime tra i 7 e gli 11 anni

Le accuse sono pesanti: abusi sessuali su minori che si sarebbero consumati tra il febbraio 2020 e il maggio scorso. Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo. L’unica certezza è che le presunte vittime sono sette. Bambini di età compresa tra i 7 e gli 11 anni che il giovane sacerdote, in virtù della sua posizione, avrebbe facilmente avvicinato. Definita, per ora, anche l’entità degli abusi: nessun rapporto sessuale completo ma sfioramenti e palpeggiamenti. Non che, se provati in sede giudiziaria, i fatti sarebbero meno gravi. «Non sappiamo niente di questa vicenda – spiega il sindaco – Come è giusto e normale che sia in presenza di un’indagine giudiziaria ancora aperta. Ci ritroviamo smarriti, disorientati dalle notizie che abbiamo appreso. Se confermati si tratta di fatti gravissimi».

Dobbiamo superare lo shock insieme

«Quello che intendiamo fare ora come amministrazione – aggiunge Biondi – è fornire assistenza e supporto ai bambini e alle famiglie. Non soltanto alle vittime, che naturalmente avranno tutto il sostegno possibile, ma a tutti i bambini e alle famiglie di Busto Garolfo. Sul breve periodo, al buio perché come ho detto non conosciamo i dettagli della vicenda, potremmo ipotizzare l’istituzione di uno sportello psicologico, di un servizio di ascolto. Dobbiamo sostenerci, dobbiamo essere comunità in questo momento ed aiutarci: è necessario che si superi questo shock tutti insieme».

Delpini vicino a Busto Garolfo

Anche Monsignor Mario Delpini, Arcivescovo di Milano, ha espresso «la propria vicinanza alle comunità parrocchiali di Busto Garolfo e in particolare a tutti i soggetti in vario modo coinvolti nella vicenda – come si legge nella nota diffusa oggi -. La Diocesi, nel ribadire il suo impegno per garantire la migliore tutela a tutti i minori coinvolti nelle iniziative pastorali, ricorda inoltre che il 23 novembre 2019 è stato costituito il “Referente diocesano per la tutela dei minori” che, seguendo adeguate modalità di contatto, ha la finalità di accogliere le segnalazioni relative a presunti abusi su minori e di raccogliere gli elementi per una prima valutazione dell’Ordinario». Le vittime dovranno ora essere ascoltate in sede di incidente probatorio. Sarà invece fissato nelle prossime ore l’interrogatorio di garanzia di don Emanuele, assistito dall’avvocato Erminia Viganò, davanti al Gip Stefano Colombo. Il sacerdote, al momento dell’arresto, non ha proferito parola.

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