OJM, Claudio Piovanelli: “l’asse Vertemati-Gentile mi ispira fiducia”

Claudio Piovanelli Pallacanestro Varese
Il giornalista Claudio Piovanelli

VARESE – L’anno prossimo la Pallacanestro Varese farà finalmente gioire i propri tifosi o li costringerà ad un’altra stagione di sofferenze? Lo abbiamo chiesto al giornalista varesino Claudio Piovanelli, corrispondente dell’Ansa e già penna sportiva di prima piano de La Prealpina.

La Nazionale Italiana a Tokyo

“E’ una grande soddisfazione vedere dopo tanto tempo l’Italbasket alle Olimpiadi. Sicuramente è una presenza che darà visibilità al movimento e credo, mi auguro, aiuterà a farlo uscire da una situazione di nicchia. A Tokyo sarà dura visto il valore di Germania, Nigeria e Australia, ma gli azzurri ce la metteranno tutta per superare il primo turno. Sono contentissimo per il “nostro” Meo Sacchetti. Mi permetto di esprimere il rammarico di non averlo mai visto allenare la Pallacanestro Varese, per motivi misteriosi. Quegli stessi motivi misteriosi che, in passato, avevano impedito a Tonino Zorzi, uno dei migliori coach del basket italiano, di sedersi sulla panchina di Masnago”.

Il giudizio sullo scorso campionato della Openjobmetis Varese

“A mio parere la squadra era nata con un equivoco iniziale. Far giocare Luis Scola da “numero cinque”. Una anomalia accettata dall’asse Conti-Bulgheroni-Caja e dal giocatore stesso. E poi non corretta nemmeno dalla sfortunata scelta in corsa di Jalen Jones. Alla Openjobmetis serviva come il pane un pivot. Infatti con Egbunu le cose sono migliorate, grazie anche al crescendo di condizione di Ruzzier. D’altronde l’asse portante play-pivot è sempre stata la chiave della pallacanestro”.

La Openjobmetis di Adriano Vertemati

 “Dispiace molto per Massimo Bulleri, che alla fine aveva portato a casa la pagnotta, ma evidentemente Conti e Bulgheroni si sono resi conto che qualcosa era mancato. Su Adriano Vertemati ho fiducia, soprattutto guardando ai suoi 9 anni passati a Treviglio: un matrimonio così lungo è significativo e mi fa ben sperare per Varese. Poi, certo, è alla prima esperienza in serie A, ma tutti hanno dovuto incominciare nella loro carriera. Alessandro Gentile è una delle tante scommesse che la società ha dovuto fare. A Masnago vedremo il Gentile con i suoi soliti pregi (il talento) e difetti (la discontinuità), ma probabilmente il ragazzo si sentirà protetto dalla presenza del suo “mentore” Vertemati e questa potrebbe essere la situazione ottimale per il rilancio del giocatore”.

La Openjobmetis del presente e del futuro

“Il problema della Pallacanestro Varese è (quasi) sempre stato quello del budget. E’ vero, i soldi non fanno vincere i campionati, ma aiutano molto, basti vedere la finale di quest’anno a cui hanno partecipato Olimpia Milano e Virtus Bologna, cioè le due società con maggiore “portafoglio”. Purtroppo questo è il problema che ha impedito di dare una continuità tecnica nel corso degli anni. Ripenso alla squadra che vinse lo scudetto della stella nel 1999. Così come agli Indimenticabili del 2013. Ma persino a Sandro Gamba, che nel 1977 andò a Torino per un’offerta irrinunciabile che Varese non poteva pareggiare. E’ davvero un peccato, perché la tradizione e la passione della piazza meriterebbero una maggiore disponibilità economica. In più veniamo da un anno di porte chiuse e, tra tutte le società di serie A, sicuramente la Openjobmetis è stata una delle più penalizzate, sotto tutti i punti di vista”.

Il quintetto all-time della Pallacanestro Varese secondo Claudio Piovanelli

Aldo Ossola (il giocatore a cui sono più affezionato), Paolo Vittori (il più grande italiano di tutti i tempi), Bob Morse (straordinario), Dino Meneghin (il più determinante giocatore di sempre), Ottorino Flaborea (il fantastico Capitan Uncino, che purtroppo andò via nel pieno della sua carriera)”.

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