Busto, la “manovra” dell’assessore Artusa: «Coperta corta, senza ristori dallo Stato».

Maurizio Artusa

BUSTO ARSIZIO – «La coperta è corta e abbiamo dovuto fare delle scelte, ma come primo bilancio post-lockdown a due mesi dalla nomina della nuova giunta credo che ci sia di che essere soddisfatti. Cosa è mancato? I ristori dallo Stato». Sintetizza così l’assessore al bilancio Maurizio Artusa la sua prima “fatica” da componente dell’esecutivo Antonelli, con la promozione della “manovra finanziaria” del Comune di Busto Arsizio per il 2022. Andrà in consiglio comunale il prossimo 10 febbraio. «Sono l’assessore che ha aperto le danze sul fare squadra e sintesi in giunta – rivendica Artusa – il bilancio è stato il primo banco di prova per conoscersi sotto l’aspetto pratico e organizzativo».

Tutto tranquillo, quindi?
«Da un punto di vista relazionale credo sia stato fatto un ottimo lavoro di squadra, partecipato, con raziocinio, ragionando al centimetro. Era un bilancio in epoca pandemica, e siamo stati attenti ad allocare le risorse e abbiamo compiuto delle scelte. Un lavoro di unione e di sintesi per chiudere nel migliore dei modi».

Ma dal punto di vista politico non sarà andato tutto così liscio per trovare la quadra…
«La coperta era corta, e tanti colleghi avrebbero voluto di più per i propri capitoli di competenza, ma alla fine abbiamo dovuto fare dei tagli e delle scelte, anche a partire dalla consapevolezza che questo è il primo bilancio post-lockdown che ha messo tutti in difficoltà. Abbiamo fatto le nozze coi fichi secchi, insomma».

Avete raccolto qualche spunto dalle opposizioni, dopo i vari incontri dedicati al preventivo 2022?
«Devo dire che la minoranza ha più che altro ascoltato e preso atto: è stata propositiva su alcune tematiche, come il sociale e l’istruzione, meno su altre partite, pur apprezzando la nostra apertura al confronto. In ogni caso, credo sia stata un’esperienza a saldo positivo per tutti».

Tornando ai conti, qual è stato l’ostacolo più grande?
«Sono mancati i ristori da parte dello Stato, fatta eccezione per la copertura dell’esenzione sulla Tosap per i primi tre mesi del 2022. Troppo poco».

Ha parlato di scelte. Quali le più significative?
«Scelte che tendono ad allocare le risorse sulle fasce che hanno più bisogno, anche inserendo nuovi capitoli di spesa che mancavano. Come le politiche giovanili e le pari opportunità, con più risorse destinate alla lotta contro la violenza sulle donne, la novità del disability manager per il settore dei servizi sociali, oltre a scelte obbligate come quella degli investimenti sulle progettazioni per il PNRR».

Le risorse del Recovery Plan sono un’opportunità da non perdere?
«Fondi da intercettare. Cercheremo di farci trovare pronti con i progetti».

E sui capitoli “consolidati”, quali novità?
«Tra le varie scelte fatte, abbiamo aumentato il fondo per i contributi alle associazioni sportive, raddoppiato le manutenzioni straordinarie sugli impianti sportivi (da 240mila a 500mila euro) e aumentato l’impegno per l’installazione delle telecamere di videosorveglianza».

Cosa cambia sul fronte delle tasse comunali?
«Sono rimaste invariate, così come sono state confermate in toto le tariffe dei servizi a domanda individuale, al di là dell’adeguamento in base all’indice Istat. L’unico ritocco sostanziale riguarda i canoni di affitto delle sale comunali, adeguati per far fronte al caro energia».

Anche la Tari resta invariata?
«Con l’ultima variazione di bilancio abbiamo coperto i maggiori costi per il 2021, mentre per il 2022 la partita per ora è congelata. Abbiamo confermato il regolamento del 2021, riservandoci di adeguarlo entro il 31 marzo se ce ne fosse bisogno, in base al nuovo piano economico finanziario. Serve più tempo per studiare i costi sui rifiuti».

busto arsizio bilancio maurizio artusa – MALPENSA24