Inchiesta ‘ndrangheta: indagato anche l’ex vicesindaco di Busto Stefano Ferrario

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BUSTO ARSIZIO – C’è anche il nome dell’ex vicesindaco leghista di Busto Arsizio Stefano Ferrario tra quelli dei 66 indagati nell’inchiesta della Dda di Milano che ha portato alla scoperta di un giro di reati economici che avrebbe agevolato le cosche della ‘ndrangheta radicate tra Lonate e Legnano. L’indagine parte dall’inchiesta che ha visto indagato per corruzione (e poi assolto nella maggior parte dei capi di imputazione) l’agente della polizia penitenziaria di Busto Dino Lo Presti. L’ex vice sindaco di Busto non è accusato in alcun modo di essere affiliato alla ‘ndrangheta. In altri termini: non è accusato di far parte della cosca. E vige la presunzione di innocenza né, tanto meno, è stato arrestato.

Gli arrestati

I filoni dell’inchiesta condotta dai finanzieri del comando provinciale di Varese sono molteplici, l’indagine è coordinata dal pubblico ministero della Dda di Milano Alessandra Cerreti, la stessa che è giunta agli arresti (e alle condanne oggi definitive in parte) dell’indagine Krimisa sempre tra Legnano, Lonate e Ferno. In manette sono finiti oggi, venerdì 31 marzo, Enrico Barone, 52 anni, di Vibo Valenzia, Maurizio Ponzoni, 52 anni di Legnano, per i quali è stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere. Per Romina Altieri, di Lonate Pozzolo, 44 anni, Enrico Barone, napoletano del 1963, Fabio Frattini, legnanese del ’63 e Michele Migliore, nato a Milano nel ’50, è stata invece applicata la misura degli arresti domiciliari.

L’indagine

I fatti contestati vanno dal 2018 al 2020. Ferrario è indagato per associazione a delinquere con altre 49 persone. Stando alle risultanze della Dda di Milano per aver commesso una serie indefinita di reati economico finanziari tra false fatturazioni e costituzioni di società fittizie. Tutte intestate a prestanome al fine di omettere il versamento delle imposte dovute, di procedere alle intestazioni fittizie di quote dovute, di procedere alle intestazioni di quote societarie fittizie, di procedere a una serie di bancarotte fraudolente.

Non so nulla

Ferrario, che ha ricoperto il ruolo di vicesindaco nei primi anni della prima giunta di Emanuele Antonelli per poi dimettersi, è indagato a piede libero. Contattato da Malpensa24 ha dichiarato di non sapere niente dell’inchiesta, di non aver ricevuto nulla e di aver dato mandato al proprio avvocato di verificare tramite accesso agli atti. Che, a parere di Ferrario, non potrà verificarsi prima di lunedì 3 aprile.
Dall’inchiesta è emerso che durante il periodo Covid la ‘ndrangheta (Ferrario nulla ha a che fare con questo) si finanziava attraverso le banche con la garanzia dello Stato.

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