Busto, la vicesindaco Maffioli: «Noi vicini ai commercianti. Pronti a togliere la ztl»

La vicesindaco Maffioli con i vertici di Ascom Busto: a sinistra il presidente Collini e a destra il direttore Dallo

BUSTO ARSIZIO – «Nessuno ha dimenticato qualcuno e lo affermo sulla base di tutto il lavoro che è stato fatto nel momento più buio dell’emergenza sanitaria. Un periodo dove siamo stati al fianco dei commercianti come amministrazione. E in qualità di assessore ho lavorato a stretto contatto con le associazioni di categoria, mantenendo anche un’interlocuzione continua con i singoli commercianti. E anche in questo momento che ci si appresta alla fase 2 credo sia doveroso ribadire che l’amministrazione non ha abbandonato nessuno».

Pronti a fare

Chi parla è il vicesindaco Manuela Maffioli, la quale alla luce del dibattito che si sta sviluppando in città interviene per «chiarire una serie di aspetti. In questi due giorni ho letto e preso atto di tutta una serie di situazioni, anche di preoccupazioni che naturalmente condivido e di cui ho piena coscienza. Tanto che molti degli argomenti, occorre dire, sono già al vaglio della giunta. Come l’abolizione temporanea della ztl in centro. Ne ho parlato con il sindaco Emanuele Antonelli, ci sono alcuni problemi tecnici da risolvere, ma credo che siamo pronti ad “aprire” il centro, almeno fino a fine mese, così da consentire un accesso più agevole alla clientela dei negozi che possono lavorare con l’asporto».

Maffioli poi aggiunge: «Inoltre in giunta ho avanzato, come i miei colleghi per le proprie competenze, le miei proposte che riguardano il settore del commercio e delle imprese per la delega che ho allo sviluppo del territorio. Un pacchetto di misure comprendenti la possibilità di ricavare maggiore spazi fuori dai locali come bar e ristoranti, così da permettere loro di posizionare più posti per i clienti in vista della riapertura, la riduzione delle imposte comunali per chi ha un’attività, ma anche bandi pubblici. Azioni che non tutte si possono realizzare con uno schiocco di dita e che in alcuni casi richiedono una manovra di bilancio». Insomma ci sono le idee e le progettualità, alcune a costo zero (nel senso che magari non necessitano di stanziamento di fondi) e altre che invece devono essere garantire con coperture economiche. «In considerazione del fatto che il bilancio comunale è stato messo in sofferenza da questa emergenza che, oltre ad aver fermato tutto, ha di fatto chiuso anche i rubinetti dei soldi in entrata».

Già fatto

Fatto il punto di quello su cui si sta lavorando, il vicesindaco fissa anche quanto realizzato in piena emergenza, «senza dimenticare che le iniziative a sostegno del comparto non sono certamente cominciate con la pandemia. Ma hanno dovuto essere declinate in maniera diversa con l’arrivo dell’emergenza e sulla base delle varie fasi che ci siamo trovati ad affrontare. Perché il rischio altrimenti è quello di perdere le azioni concrete già messe in campo. Come assessorato – continua – abbiamo costruito gli elenchi e dato tutto l’appoggio nel promuovere le attività che potevano lavorare, sia come aperture, sia come consegne a domicilio. Un lavoro che, a ogni decreto, andava rivisto e in alcuni casi fatto ex novo. Da ultimo abbiamo messo gli ambulanti alimentari del mercato nelle condizioni di poter lavorare fin dal primo giorno utile individuato da regione lombardia sia in centro che nelle periferia».

L’assessore poi conclude: «La situazione che si trovano ad affrontare tutti coloro che hanno un’attività è complessa e pesante. Ce ne rendiamo conto ed è proprio per dare loro risposte che stiamo operando. Perché davvero non abbiamo dimenticato nessuno. Anzi se c’è una categoria alla quale siamo sempre stati vicini è quella dei commercianti. E credo che il lavoro fatto in tal senso dal mio assessorato lo conferma. E chiaro che poi ognuno deve fare la propria parte».

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