Scendono contagi e decessi, risalgono i ricoveri. Fase 2: incognita mezzi pubblici

MILANO – Un piccolo campanello d’allarme alla vigilia della “Fase Due”, che parte domani, lunedì 4 maggio, tra molte incognite, a partire da quella sul trasporto pubblico locale. Nel bollettino del contagio di oggi, 3 maggio, diramato da Regione Lombardia, torna a salire il numero dei pazienti ricoverati non in terapia intensiva: più 80 nelle ultime 24 ore. Un dato in controtendenza rispetto agli altri, che continuano ad essere tutti convergenti verso la discesa della curva del Coronavirus, anche se con qualche distinguo da fare.

Il riepilogo dei numeri

I nuovi casi positivi sono 526, una manciata in meno rispetto ai 533 di ieri, anche se a fronte di un numero di tamponi effettuati che oggi è quasi la metà rispetto a ieri (7.155 contro 13.058). Resta da capire quanti siano i nuovi tamponi e quanti quelli di richiamo sui soggetti già positivi al Covid-19, visto che ieri ad esempio le due tipologie si suddividevano all’incirca a metà il numero dei test processati. Ancora in leggero calo il numero dei decessi: sono stati 42 nelle ultime 24 ore, rispetto ai 47 di ieri, un dato che ormai si è stabilizzato su livelli molto più bassi rispetto a quelli delle ultime settimane. Oggi, 3 maggio, però si registra un dato in controtendenza per quel che riguarda gli ospedalizzati: se quelli ricoverati nelle terapie intensive scendono di 13 unità, a quota 532, il numero dei ricoverati negli altri reparti Covid cresce per la prima volta dopo molti giorni, più 80, risalendo a quota 6.609. Altri 225 pazienti invece sono stati dimessi dagli ospedali.

I dati nelle province

Sui 533 nuovi contagi, preoccupa il fatto che ben 68 siano da ascrivere alla provincia di Varese, dove il totale da inizio emergenza sale a quota 2.783. Un numero in controtendenza, visto che anche nella Città metropolitana di Milano i nuovi casi positivi sono solo 118, in netta frenata rispetto all’altalena dei giorni scorsi. Solo nella provincia di Monza Brianza si registra un numero più alto di contagi (78) mentre Sondrio rimane ancora a zero contagi e Mantova ne fa registrare appena 5.

Ancora mascherine

Nel frattempo Regione Lombardia annuncia che un nuovo carico di 3,5 milioni di mascherine chirurgiche per uso civile è in corso di distribuzione a tutte le province lombarde da parte dei volontari della Protezione civile. Si tratta della «prima tranche – comunica l’assessore regionale al Territorio e Protezione civile Pietro Foroni – di una nuova ulteriore e imponente distribuzione di dispositivi di protezione individuale alla popolazione lombarda da parte di Regione». In tutto le mascherine chirurgiche certificate che Palazzo Lombardia ha messo a disposizione dei cittadini e delle categorie sale quindi a quota 16 milioni.

Mezzi pubblici a rischio affollamento

Arrivano anche chiarimenti sulla “Fase Due” del trasporto pubblico locale, alla vigilia di un lunedì (4 maggio) che si preannuncia a rischio affollamenti, su treni, bus e metropolitane, con la ripresa delle attività per il 45% circa dei lavoratori lombardi. Il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana ha disposto con un’ordinanza «una dettagliata disciplina del Trasporto Pubblico Locale (TPL) al duplice fine di garantire il rispetto delle regole di distanziamento per la tutela sanitaria dei passeggeri e di offrire un servizio adeguato alle esigenze dei viaggiatori». Innanzitutto la Regione ha chiesto alle aziende di trasporto di «ripristinare gli ordinari livelli di servizio con la possibilità di potenziarli anche con l’utilizzo di altri mezzi compresi i noleggi con conducente, con autobus o con autovetture», a fronte delle necessarie riduzioni di capienza dei mezzi del 50% imposte dalle esigenze di social distancing. Rimane il «rischio di un picco tra le 7 e le 8 di mattina, che potrebbe determinare il duplice effetto negativo di code per accedere ai servizi di trasporto e di un ritardo nell’ingresso al lavoro». Così da Palazzo Lombardia arriva una doppia raccomandazione: da un lato «continuare a lavorare in smartworking per le mansioni che lo consentono», dall’altro, l’invito ai datori di lavoro a «modulare gli ingressi e le uscite con ampie finestre temporali nell’intervallo orario che va dalle ore 7 alle ore 11 di mattina» per scaglionare l’uso dei mezzi pubblici.

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