BUSTO ARSIZIO – Quasi una scena da stuntman, con la Mini che finisce la sua corsa in bilico e con una ruota sulla Fiat Cinquecento parcheggiata. Quello di questa mattina, mercoledì 22 luglio, è solo l’ultimo degli incidenti (senza conseguenze) lungo via Silvio Pellico. Strada sulla quale ogni giorno si verificano situazioni pericolose per ciclisti e automobilisti.
Il Rogora furioso
«E’ andata bene anche questa volta – sbotta l’assessore a Viabilità e Sicurezza Massimo Rogora – ma adesso basta. Sono tre anni che mi batto per cercare di risolvere il problema della sicurezza lungo via Pellico, ma inutilmente. Però così non si può più andare avanti, quindi le soluzioni sono due: o la strada diventa a senso unico o bisogna togliere i parcheggi, perché su quella strada a doppio senso di marcia, con anche il passaggio dei pullman, non c’è spazio per mantenere i posti auto su un lato».
Via i parcheggi
Il senso unico è di difficile attuazione, poiché comporterebbe una serie di cambi di viabilità sull’intero comparto. Per questo l’assessore mette sul piatto la soluzione del taglio parcheggi: «So che così mi tirerò addosso la rabbia di chi abita lì vicino, ma la sicurezza di tutti credo sia più importante. Mi spiace, ma la responsabilità è di chi ha costruito e non ha tenuto in considerazione il problema dei posti auto. Che non può essere risolto disegnando stalli lungo una strada come la Silvio Pellico che non ha le dimensioni adeguate. Non c’è giorno che vada via liscio: o saltano gli specchietti, o si verificano incidenti o, ancora peggio, i ciclisti rischiano ogni volta di essere arrotati. Non possiamo aspettare che accada il peggio e spero che l’incidente di questa mattina serva per dare una scossa e trovare una soluzione».
Ma ad agitare i pensieri dell’assessore Rogora non c’è solo la Silvio Pellico: «In città sono molte le strade che si trovano nella medesima condizione. Mi rendo conto che le soluzioni necessarie richiedono spesso un cambio di abitudini, ma ripeto, la sicurezza delle persone viene prima di tutto. Anche delle comodità di pochi».