Busto: chiusa casa a luci rosse, denunciata la maîtresse

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BUSTO ARSIZIO – Casa a luci rosse chiusa dai carabinieri della compagnia di Busto Arsizio. Denunciata la maîtresse, una cinese di 60 anni con numerosi precedenti specifici alle spalle. La donna risponde di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione oltre che favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nell’appartamento del piacere esercitava infatti una quarantottenne, anche lei cinese, sprovvista di permesso di soggiorno.

Prostituta clandestina

Ad inizio estate 2018 la sessantenne ha preso in affitto un appartamento in zona ospedale a Busto Arsizio. Qui ha dato il via alla sua attività. Trovata la “ragazza” da far prostituire, la quarantottenne, la maîtresse ha dato il via a una vasta operazione pubblicitaria. Sui quotidiani locali, anche online, sono apparsi svariati annunci che promuovevano i piaceri offerti, a pagamento, in quella che di fatto era una casa chiusa. E i clienti hanno iniziato ad arrivare. A frotte. I militari dell’Arma, che monitorano anche gli annunci pubblicati sui quotidiani perché è ormai prassi pubblicizzare servizi sessuali non leciti attraverso i giornali, hanno dato il via alle indagini. Anche perché parecchi vicini di casa del bordello bustocco avevano segnalato lo strano via vai diurno e notturno di clienti. Un flusso a quanto pare inarrestabile.

Appartamento sequestrato

Le indagini hanno confermato i sospetti. In quella casa la sessantenne gestiva un’attività hot sfruttando la connazionale. Che forse perché clandestina in Italia non aveva alcuna via d’uscita. Al termine dell’inchiesta è scattata la denuncia. L’appartamento è stato posto sotto sequestro. Sequestrati anche parecchi “giocattoli” erotici utilizzati dalla quarantottenne come attrezzi del mestiere.

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