Poca movida in centro a Busto. I commercianti: «Colpa dei residenti»

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BUSTO ARSIZIO – Negozi sfitti, bustocchi che vanno a divertirsi altrove e residenti del centro che appena si fa qualcosa si lamentano. Insomma fare commercio in centro è davvero complesso, soprattutto se a fine giornata devi fare i conti con il cassetto e a fine mese tirare le somme.

I negozianti del centro si chiedono «quale futuro possiamo avere?». E aggiungono: «Servirebbero incentivi per poter continuare a lavorare».  E’ questo lo sfogo di alcuni commercianti che non è rivolto nei confronti «dell’amministrazione – precisano – Anzi l’attuale si è sta dimostrando sensibile al tema e ha promosso molti eventi per rivitalizzare il centro e quindi spingere i bustocchi a frequentarlo di più».

Però forse ci vuole tempo per cambiare quelle che in fondo sono sempre state le abutudini dei bustocchi, visto che la questione del centro “vuoto” non è roba degli ultimi mesi. Sta di fatto però che l’argomento è sentito da chi apre bottega nel cuore cittadino.

Attività sfitte in centro

«Così« noi non ce la facciamo – spiegano i commercianti – anche chi ha cercato di fare qualcosa di diverso, soprattutto d’estate con qualche tavolino all’aperto o magari un po’ di musica, e non parliamo di discoteche a cielo aperto, ha subito lamentele da parte dei residenti oppure s’è visto arrivare le forze di polizia chiamate da qualche cittadino. Non alle 4 del mattino, ma alle 23». Il rischio «è di ritrovarsi un centro cittadino fantasma pieno di bar vuoti e deserto alle 9 di sera».

Qualcuno si è preso la briga di contare le attività ad uso commerciale attualmente sfitte in centro città: «al ribasso sono almeno una quarantina. Non un bel segnale. Da un lato indicherebbe la non voglia da parte di chi opera nel commercio di investire sul centro, dall’altra va detto che i proprietari degli immobili mantengono prezzi stellari, siamo quasi vicini ai costi milanesi senza essere a Milano, preferendo avere un locale vuoto piuttosto che abbassare le tariffe».

C’è chi ha voglia di scommettere

In contro tendenza c’è però qualcuno che scommette sul centro città. La pasticceria Santa Maria ha riaperto a luglio dopo uno stop di 7 mesi. «Noi siamo all’inizio è difficile fare una valutazione – spiega la titolare – è vero che, soprattutto d’inverno, ma è così ovunque, il centro si spopola presto e alle 20 è quasi tutto chiuso. E’ altrettanto vero che l’amministrazione sta cercando di rilanciare e valorizzare il centro cittadino con eventi e ristrutturazioni». Per intercettare i “flussi” di clientela la pasticceria ha cercato di tarare gli orari di apertura sui ritmi cittadini: «Apriamo alle 6.30 per le colazioni di chi esce per andare a lavorare e chiudiamo alle 21 in modo da poter servire con tranquillità gli aperitivi».

Sgravi fiscali per chi investe

Ma certo il centro città meriterebbe «maggiore attenzione. Magari agevolazioni fiscali per chi affitta i negozi rimasti vuoti. Costi calmierati sul pagamento del plateatico. Certo anche il Comune non può fare miracoli, lo sappiamo. Anche l’amministrazione bustocca deve fare i conti con i tagli che arrivano dal Governo ai danni degli enti locali. Ma sarebbe bello potersi incontrare per potersi confrontare in modo da trovare una soluzioneche possa essere sostenibile e vada a agevolare il commercio in centro».

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