Malpensa, i sindacati denunciano: «Troppi precari in Airport Handling»

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MALPENSA – Da anni Cub Trasporti denuncia l’utilizzo sfrenato dei contratti di lavoro in somministrazione e a termine da parte di Airport Handling  negli aeroporti milanesi di Malpensa e Linate. Ma la tendenza non sembra cambiare nemmeno ora che è in vigore il Decreto Dignità. «La stessa azienda a gennaio aveva informato che ben 1021 contratti di questo tipo erano stati stipulati nel corso del 2017. Paradossalmente nel 2018 la situazione è peggiorata». Infatti Airport, che ha un organico di 1700 lavoratori a tempo indeterminato, sta utilizzando più di 700 lavoratori somministrati da Adecco. «Se poi aggiungiamo il continuo aumento di passeggeri e merci e il trasferimento a Malpensa per tre mesi dei voli di Linate, nel 2019 si arriverà ad un transito di quasi 29 milioni di passeggeri ed è certo che questa sarà una scusa per aumentare il personale interinale ben oltre i 700 di quest’anno».

Adecco e Airport Handling

Dei 700 lavoratori di Adecco operanti in Airport Handling a Malpensa e Linate, 113 sono con contratto staff leasing. Questi lavoratori hanno un contratto a tempo indeterminato ma con Adecco, che li presta ad Airport. Nella pratica quotidiana. Secondo la Cub, dunque, «questi lavoratori sono nelle stesse condizioni degli altri lavoratori a termine e nonostante ciò Airport pensa di poter aggirare le nuove regole imposte dal Decreto dignità. Aiport Handling, infatti, pretenderebbe di non considerare questi 113 lavoratori in staff leasing nel calcolo del tetto del 30% massimo di precari consentiti dalla nuova legge. Facendo così secondo Airport potrebbe avere il 20% di lavoratori a staff leasing e il 30% a termine, il che, sempre a suo dire, legittimerebbe, su un organico attuale di 1700 lavoratori diretti, l’impiego di lavoratori di Adecco addirittura fino a 850 unita.(340 lavoratori a staff leasing e altri 510 lavoratori a temine)».

Un lavoratore precario è più ricattabile

Il sindacato di base sottolinea che il personale Adecco è presente tutto l’anno, e non solo in alcuni periodi di cosiddetta stagionalità, che questi lavoratori non hanno lo stesso trattamento dei lavoratori di Airport provenienti da Sea e che pur essendo tutti a part-time fanno anche 10/12 ore al giorno. Un quadro che Cub Trasporti definisce perfettamente coerente con la logica aziendale: «Mantenere i lavoratori in regime precario perché più ricattabili e quindi più flessibili alle esigenze dell’azienda e intanto foraggiare le agenzie interinali».

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