Busto: troppi musulmani, Sacconago teme la presenza di moschee abusive

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BUSTO ARSIZIO – Troppi mussulmani a Sacconago. Tra la gente c’è chi teme che nel quartiere ci sia la presenza di moschee abusive. Ma non sono solo gli stranieri a preoccupare i residenti di questa periferia. Tantissimi i problemi: dall’invasione dei topi, alle case fatiscenti con le tegole dei tetti che, di tanto in tanto, cadono a terra.

«Tra i residenti c’è preoccupazione, inutile star qui a girarci intorno», attacca Eugenio Vignati, storico esponente sinaghino. E a far paura è anche lo straniero: «Ci sono tantissimi extracomunitari – racconta Eugenio Vignati – si vedono camminare per le strade la sera per ritrovarsi in abitazioni private. Non ho idea di cosa facciano, ma spero anche se dubito, che chi di dovere sia a conoscenza di quanto accade e abbia la situazione monitorata». Vignati non lo dice esplicitamente, ma nelle sue parole si coglie il dubbio che in quelle case ci siano moschee non in regola.

Non è paura, ma rabbia invece è quella che prova la gente del quartiere davanti al degrado che sta facendo di Sacconago una periferia lontana dagli occhi e dal cuore di Busto. Topi, tanti. Case fatiscenti, che crollano a pezzi, e una viabilità da impazzire. Da non credere, ma siamo pur sempre a Busto Arsizio. O meglio a Sacconago.  Dove a mettere sul tavolo problemi e preoccupazioni è Eugenio Vignati: «E’ a tutti evidente che questa situazione deriva da anni di totale abbandono da parte di chi ha sempre detto di voler valorizzare la periferia. Ma alle parole non sono mai seguiti i fatti. Qui manca un vigile di quartiere e una maggior presenza di forze dell’ordine. Sacconago è diventato zona di spaccio. E non solo. Nella piazza centrale c’è gente che bivacca ubriaca fino a notte fonde, con musica a tutto volume. Oltre a disturbare, una volta che hanno finito di far baldoria, lasciano per terra uno schifo».

Il centro storico è morto

La parole è sempre quella: degrado. Il centro del quartiere è letteralmente morto: le case sono fatiscenti, abbandonate e pericolose. «In via XI Febbraio cadono le tegole dai tetti. Non c’è un piano del commercio. Non esiste una progettualità nemmeno per il recupero del vecchio oratorio maschile di via Bellotti». Vignati poi tocca un problema comune a molte periferie, quello dell’assenza di negozi: «Quelli che c’erano sono ormai tutti chiusi. Manca un fruttivendolo, un alimentari. E vista la situazione difficilmente si troverà qualcuno disposto ad aprire un’attività. Così agli anziani non tocca che spostarsi nei grandi centri commerciali per fare la spesa con tutti i problemi annessi e connessi».

Viabilità e sporcizia

I problemi interessano anche la viabilità. «Assai problematica – prosegue Eugenio Vignati – Le soluzioni adottate non funzionano e costringono i residenti a lunghi giri dell’oca, su strade che nessuno passa a pulire. Per non parlare delle fognature e dei cattivi odori che si respirano in via San Carlo, dove è impossibile transitare, a patto che non ci si tappi le narici per la puzza».

Gioielli da valorizzare

Sacconago vanta una chicca della storia e dell’arte: la chiesa vecchia. Meta di visitatori, anche molte scolaresche, l’edificio sacro è stato rivalutato anche dopo i recenti restauri e le scoperte storico artistiche. Ma sembra una cattedrale nel deserto. «Meriterebbe più attenzione da parte dell’amministrazione comunale con un adeguato piano viabilistico, una pavimentazione degna di un centro storico, un arredo urbano e magari anche una zona limitata al traffico», sostiene Vignati. Che alla fine trova qualcoosa da salvare nel quartiere: «So che l’associazione commercianti si sta muovendo per portare un po’ di vita anche qui. E per fortuna abbiamo l’oratorio, che resta un punto di riferimento importante per la nostra comunità». Per il resto, c’è molto, troppo da fare.

 

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