Alla scoperta della Busto che produce: anche i piccoli sanno fare grandi imprese

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BUSTO ARSIZIO – Anche i piccoli sanno fare grandi imprese e Busto si conferma essere una città che produce. Sono due le start-up che hanno scelto Busto Arsizio per rialzare il capo, per sfidare i mercati e la crisi. Ci sono riuscite alla grande la “Creazioni Tessili” e “Vivinbio”, due aziende, quattro neo imprenditori scelti da Confartagianato e amministrazione comunale per illustrare ad autorità e stampa che loro davanti a crisi, competizione con il mercato cinese e banche che non concedevano prestiti, non si sono arresi. Hanno stretto i denti e, mettendoci una sana dose di creatività e innovazione, sono riusciti a farcela. Ne sono usciti a testa alta.

I quattro neo imprenditori hanno raccontato le loro storie stamane in via Lecco. Una stradina quasi sconosciuta in città, in una ditta di 75 metri quadri, zeppa di macchinari e prodotti in lavorazione (pantofole, borse, borse per cani). C’erano anche il sindaco Emanuele Antonelli, l’assessore al Commercio Manuela Maffioli, il presidente di Confartigianato Davide Galli, ad ascoltare queste belle storie di impresa e come come due piccole aziende sono riuscite a diventare autorevoli punti di riferimento sul mercato.

Creazioni tessili

A prendere la parola è Corrado Caldiroli. L’imprenditore  ha spiegato come a cinquant’anni lui e sua moglie si sono rimessi in proprio aprendo un’azienda che produce borse di spugna per i più grandi nomi della moda mondiale. «Mia moglie, Silvia Rimoldi, si occupava di abbigliamento, io di biancheria per la casa. Dopo una serie di vicissitudini, ecco il faccia a faccia con la crisi che ci ha messi in ginocchio e costretti a chiudere – racconta – Abbiamo creato un’azienda che produce borse di spugna in cotone per due grossi marchi di lusso. Ne abbiamo vendute 900 e ricreate 300. Siamo gli unici terzisti per un’azienda di Olgiate Olona, la Buraschi e Sesler. Ci siamo spostati da Gorla Minore a Busto Arsizio perché qui c’è tutto: siamo in una posizione centrale rispetto al mondo. Ora riusciamo a investire».

Dunque una filiera locale che è piaciuta tanto alle autorità presenti. «Questo è un esempio di come non si debba essere necessariamente giovani per ripartire – ha detto il primo cittadino – Come amministrazione ci teniamo moltissimo a non ostacolare le piccole imprese». A sottolineare gli interventi di palazzo Gilardoni alle piccole imprese è intervenuta Maffioli: «Un esempio è l’attivazione dello sportello unico per l’assistenza alle attività produttive. Per noi è fondamentale instaurare un dialogo costante con le associazioni di categoria, per avere sempre il polso della situazione». Dunque le piccole imprese stanno per ripartire. A rimarcarlo, il presidente Confartigianato Galli: «La fase di start-up non è legata al digitale. Questo è un esempio di come si possa ripartire da attività tradizionali. Le tanto vilipese piccole imprese stanno per rialzare il capo. E le amministrazioni comunali devono impegnarsi per il bene di queste aziende».

Vivinbio”

Anche qui alla base c’è un accordo tra marito e moglie: lei Catia Stefanin è biologa nutrizionista, lui Marco Ruggeri è geometra dedito alla bioedilizia e agli ambienti salubri. Dopo 14 anni di matrimonio decidono di unire le loro competenze, dando vita a una società attiva nel commercio dei prodotti biologici e naturali. Chiedono di vivere la città, una sala dove poter organizzare eventi, seminari e convegni dedicati al biologico e al naturale. La loro parola-chiave è “fare squadra”. «Oggi il senso della piccola impresa è un modello di successo perché si colloca nelle nicchie – ha detto Galli – Ci sono settori che richiedono competenza, professionalità e innovazione, non dimensioni».

L’iniziativa rappresenta il primo faccia a faccia con neo-imprenditori, nell’ambito del progetto “ImpresAperta”. La seconda tappa sarà a settembre dove sindaco e assessore incontreranno aziende storiche. Poi, il turno, terza e ultima tappa, in zona industriale, per cui Antonelli ha ribadito un progetto per la creazione di una mensa in collaborazione con le scuole. Ma per questo ci vuole un po’ di tempo. Poi, l’invito dell’amministrazione comunale è al teatro Sociale il 18 gennaio, dove gli assessori tireranno le somme di due anni e mezzo di attività. Un bilancio di quello che è stato realizzato.

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