Busto, nel centrodestra irrompe la Lista Antonelli: «Noi autonomi. E i voti pesano»

BUSTO ARSIZIO – «Tuteleremo il sindaco ma abbiamo una nostra autonomia di pensiero e di azione. Le decisioni del tavolo politico dovranno rispecchiare la volontà popolare, che è stata chiara». Non svela le sue carte, nemmeno sulla ventilata richiesta del vicesindaco, ma fa capire che la lista Antonelli si farà rispettare, Francesco Iadonisi, che cinque anni fa era stato il primo, con il suo gruppo Risvegliamo Busto, a mettere il nome di Emanuele Antonelli sul tavolo politico del centrodestra, e che oggi, da coordinatore della lista civica per Antonelli Sindaco, si gode il 20% e i sei consiglieri di quello che è il “primo partito” a Busto Arsizio. «Mi lasci fare come premessa un grosso ringraziamento ai 24 candidati che si sono resi disponibili a mettersi in lista e che hanno fatto un lavoro straordinario, ma soprattutto ai 5411 elettori che hanno messo la croce sul simbolo della lista. Ora abbiamo il dovere, nei confronti di queste persone, di fare un lavoro importante per cambiare la politica della nostra città. Questo è un voto che può cambiare la geografia politica locale».

Una vittoria civica?
«Se in così tanti hanno votato la lista civica un motivo ci sarà. Ma io ringrazio le forze politiche e partitiche che ci hanno permesso di partecipare a questo progetto per sostenere Antonelli e per colmare quell’area civica e moderata che guardava al centro e non riusciva ad essere intercettata dai partiti».

Vuol dire che senza la lista civica non si sarebbe vinto?
«Abbiamo fatto la nostra parte, ma tutti sono stati determinanti».

Forse non aveva tutti i torti chi intravedeva il rischio di una lista del sindaco che avrebbe potuto “cannibalizzare” il voto moderato?
«È una discussione che poi è sfociata nel nulla. Si puntava l’attenzione su dei nomi per i quali nulla era mai stato definito ufficialmente e che sono rimasti nei loro partiti di appartenenza ottenendo tra l’altro risultati importanti».

Se l’aspettava addirittura il 20%?
«Mi aspettavo un risultato migliore dell’8% di cinque anni, ma non così tanto. Il 20% va oltre le più rosee aspettative, e deve farci riflettere».

E adesso?
«Si aprirà un giusto confronto in quella coalizione che è diventata maggioranza per creare la migliore squadra e guidare Busto Arsizio nei prossimi anni».

In concreto?
«Abbiamo intenzione di dare seguito alla volontà popolare, sedendoci al tavolo politico per confrontarci e capire quale sia la soluzione migliore per la città».

Sarà una maggioranza più civica?
«Il voto popolare ha dato una lettura che noi dobbiamo rispecchiare. Sarebbe anomalo se a fronte di un risultato così chiaro si facesse qualcosa di diametralmente opposto».

Chiederete il posto di vicesindaco?
«Non ci focalizziamo sui ruoli. Prima confrontiamoci con i partiti e discutiamone. Ma chi fa politica da più tempo di me sa che ci saranno dei pesi da tenere in considerazione. Di certo tuteleremo il sindaco in modo importante, come nei primi cinque anni, e lui sarà attento a quel che uscirà dal tavolo politico».

Siete la lista del sindaco, che però è iscritto ad un altro partito, Fratelli d’Italia. Come gestirete questo dualismo?
«Abbiamo sostenuto da civici il sindaco e abbiamo una nostra autonomia di pensiero e di azione».

Il “manuale Cencelli” prevede di assegnare un peso anche al sindaco…
«Il sindaco viene imputato a chi lo porta, ovvero a Fratelli d’Italia».

Entro la settimana vi incontrerete?
«Penso di sì».

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