Busto, si firma anche in chiesa la petizione contro i vandali di Beata Giuliana

parroco beata giuliana

BUSTO ARSIZIO – Dopo il dialogo diretto, la denuncia del parroco durante un’omelia ora, contro i vandali di Beata Giuliana, arriva anche una petizione. Una raccolta firme che verrà inviata al sindaco Emanuele Antonelli per chiedere di intervenire e cercare di trovare un rimedio alle notti agitate vissute quest’estate dai residenti del quartiere.

Non abbiamo chiuso occhio

Sono state notti davvero tormentate quella vissute dal quartiere. A tenere in ostaggio i residenti un gruppo di giovani che ne hanno combinate una più di Bertoldo. Ogni sera una trovata diversa. Una volta hanno sfondato una cabina del telefono, un’altra incendiato un cassonetto di raccolta di vestiti usata, un’altra ancora hanno incenerito un cestino portarifiuti con tutto il contenuto dentro. Senza contare che tutte le sere la gente che abita nella zona della piazza ha dovuto fare i conti con urla, grida, bestemmie e chiacchiere a voce alta dalla sera fino al mattino successivo. Inutile sono stati anche i tentativi di aprire un dialogo con i giovani fracassoni. Chi ci ha provato ha ricevuto parolacce e sassate. Anche il parroco don Giovanni Fumagalli ha tentato di intervenire, chiesto maggiori controlli.

«Tutti i giorni i nostri volontari hanno dovuto raccogliere e pulire l’immondizia lasciata durante la notte da questi giovani – spiega il sacerdote – Abbiamo avuto un po’ di tranquillità in agosto, forse perché anche loro sono andati in ferie. Ma già in questi giorni abbiamo notato che la mattina sono riapparsi i rifiuti. Uno schifo che dobbiamo sempre pulire». Ancora tranquilla invece la situazione su urla e schiamazzi: «Almeno quelli per ora ce li hanno risparmiati al rientro dalle vacanze».

I colpevoli

Individuare gli autori delle bravate non è facile. La piazza di Beata Giuliana, infatti, richiama diverse compagnie di ragazzi. E non tutti risiedono nella zona. Ci hanno provato le forze dell’ordine, ma al loro arrivo non hanno mai colto nessuno sul fatto. Ci ha provato anche il parroco: «Ma non è facile capire con chi parlare – spiega – ci sono giorni che qui si ritrovano anche tre compagnie di giovani. Sono gruppi diversi e sono sfuggenti. Riuscire a entrare in contatto con loro non è facile. Così però non si può andare avanti».

Firme per chiedere aiuto

La petizione ha quindi un po’ il sapore dell’ultima spiaggia. A farla partire è stato Alex Gorletta, il rappresentante del Comitato di quartiere che ha trovato subito un supporto nell’ex assessore Alberto Riva, il quale è molto legato alla vita del quartiere. Anche il parroco don Giovanni Fumagalli ha reputato la raccolta firme una buona idea, tanto che i moduli da sottoscrivere e nei quali si chiede anche un maggior presenza di forze dell’ordine, si possono trovare in chiesa, al bar della parrocchia o in segreteria parrocchiale.

«Quanto è accaduto nelle sere d’estate in piazza a Beata Giuliana lo sanno tutti – interviene Alberto Riva – Credo che l’iniziativa dei cittadini sia giustificata e motivata. So che non è semplice trovare un rimedio a queste situazioni. Mi rivolgo però all’assessore alla Sicurezza Massimo Rogora. E’ chiaro che lui non può essere ritenuto il responsabile e so anche che in città le cose da seguire di sua competenza sono davvero tante. Però in questi tre mesi, almeno una volta, avrebbe anche potuto venire nel quartiere ad ascoltare la gente. Sarebbe stato un bel gesto di disponibilità e di interessamento. Che in ogni caso può ancora fare, visto che la petizione è ancora in corso».

 

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