Busto, un’isola formativa nel Campus Reti. Opportunità per cinque ragazzi disabili

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BUSTO ARSIZIO – Un’isola formativa per aiutare cinque ragazzi disabili ad acquisire competenze informatiche da spendere nel mondo del lavoro. L’ha avviata nel suo Campus di via Dante a Busto l’azienda di servizi informatici Reti Spa, in collaborazione con l’ente di formazione IAL (Innovazione Apprendimento Lavoro Lombardia) e la Provincia di Varese. Ieri l’inaugurazione alla presenza del vicesindaco e assessore alla cultura Manuela Maffioli e dell’assessore all’inclusione sociale Osvaldo Attolini.

Un’opportunità per cinque persone con disabilità

Andrea, Maria Vittoria, Christian e Lorenzo: sono loro i primi quattro ragazzi accolti nell’isola formativa, con il supporto di un tutor. Seguiranno di un percorso formativo ed esperienziale della durata massima di due anni (che a regime sarà rivolto a cinque persone con disabilità) per acquisire competenze informatiche abilitanti per un futuro lavorativo. Una sfida che è iniziata con il piede giusto, per Domenico Sironi, sviluppatore senior di Reti Spa e docente nell’isola formativa: «I ragazzi stanno già dimostrando curiosità, interesse, passione e voglia di fare un cammino». Sarà un percorso professionalizzante nell’ambito dello sviluppo software, che parte dall’applicazione del pacchetto Office fino ad arrivare allo sviluppo della programmazione ad oggetti, base di dati e sviluppo di web service. Nelle “isole formative”, come spiegato da Fabrizio Simonini, funzionario della Provincia di Varese, le aziende «congelano gli obblighi di legge di assunzione di personale con disabilità e scelgono di creare uno spazio interno all’azienda dove far crescere risorse che potranno essere inserite nella forza lavoro stabile o qualificate per il mercato del lavoro “esterno”». Sul nostro territorio, dove la prima isola formativa fu realizzata alla BTicino ed è rimasta attiva anche quando l’azienda non aveva più ulteriori obblighi di assunzione di disabili, quella di Reti Spa rappresenta «una sfida che dà speranza, perché inserita in un contesto innovativo». Anche perché, come fa notare Arnaldo Colombo di IAL, «le figure che verranno formate qui sono molto richieste, non solo in Reti ma anche fuori».

Una sfida che la Città sostiene

Una sfida ambiziosa, su cui l’azienda del CEO Bruno Panighini ha puntato con convinzione. «Si chiama isola, ma in realtà trova sede nello spazio dedicato alla formazione, che viene utilizzato anche per i corsi Ifts, pienamente integrato in azienda» sottolinea Lorenzo Beliusse, direttore marketing di Reti Spa, parlando di un altro «pezzo importante del Campus e del nostro progetto». Dall’amministrazione comunale è giunto un messaggio di forte sostegno a questa iniziativa. Il vicesindaco Manuela Maffioli ha elogiato la «concretezza di Reti Spa», come «motore» di iniziative ma anche «partner» in ambito culturale, e la capacità dell’azienda di «affiancare un contenuto» significativo ad «un contenitore» che per la città ha rappresentato un «grande recupero di archeologia industriale». L’assessore Osvaldo Attolini ha ricordato come «il lavoro è la prima forma di inclusione sociale».

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