Rifiuti abbandonati a due passi dalla discarica di Busto. Rogora: «Ignoranti»

busto rifiuti

BUSTO ARSIZIO – Elettrodomestici, giocattoli, vecchie valige e persino un passeggino. Il mucchio di ciarpame che campeggia nel verde di Madonna in Campagna a Busto Arsizio ha tutta l’aria di essere il contenuto di un garage o di una cantina. Lasciato dagli incivili a un chilometro di distanza circa dalla discarica comunale. La segnalazione è rimbalzata sui social sollevando un’ondata di indignazione. «Incivili e idioti – dice l’assessore alla Sicurezza di Busto Massimo Rogora – La verità è che c’è una totale mancanza di cultura. Ignoranza, questa è la parola che spiega un simile comportamento».

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Più comodo il bosco della discarica?

E in effetti basta fare una considerazione: perché rischiare denuncia e multa quando in ogni Comune c’è almeno una piattaforma ecologica gratuita? «Perché si pensa sempre di non essere beccati – spiega Rogora – Parliamo tra l’altro di sanzioni pesantissime che superano i mille euro. La verità è ancora più sconcertante. Abbiamo spesso riscontrato che chi si comporta in questo modo in discarica magari ci è anche andato. Ma non ha portato il codice fiscale, ha sbagliato orario, non è risultato essere residente nello specifico Comune. E allora, invece di informarsi, e per farlo basta un click sul sito di qualunque Comune e accedere alla piazzola ecologica con le carte in regola, e in questo caso nessuno è mai stato respinto, a queste persone sembra più semplice scaricare immondizia di ogni genere nel verde».

Fototrappole utili, ma troppa burocrazia

Eppure sempre più spesso i pattumeros vengono individuati e multati. «E’ vero – spiega Rogora – A Busto noi, intendo il comando di polizia locale, collaboriamo spesso con Agesp ottenendo buoni risultati. E’ un lavoro difficile, fatto di controlli molteplici. Vige la regola che se qualcuno butta un sacchetto in un punto, altri stupidi, lo seguiranno. Si lavora in questo senso e i risultati ci sono». Qualcuno invoca il posizionamento delle così dette fototrappole. «Che possono però diventare trappole anche per il  Comune – spiega l’assessore – C’è una burocrazia estremamente complessa per poterle posizionare. Occorrono permessi di ogni genere, a tutela della privacy, che comportano un iter lungo. Meno burocrazia aiuterebbe a contrastare il fenomeno. Il punto è che, in altri Comuni, anche non lontani da qui seppur in altra provincia, alcune telecamere non in regola hanno portato a problemi ancora più difficili da risolvere per le amministrazioni». Rogora ha da tempo dichiarato guerra agli zozzoni di ogni risma: da chi butta i mozziconi per terra a chi abbandona gli escrementi dei cani. «In campo ci sono pattuglie in borghese della polizia locale – conclude l’assessore – La verità, però, è un’altra. Semplice e triste: ci sono discariche, cestini, c’è tutto. Eppure in tanti trovano più comodo buttare il mozzicone per terra invece di fare 100 metri per arrivare al cestino, lasciare l’escremento del cane sulla strada invece di uscire con l’apposito sacchetto per raccoglierlo, abbandonare di tutti nelle aree verdi invece di informarsi su come utilizzare le aree ecologiche. Ignoranza, come dicevo. E’ questo il vero problema. Le multe, però, servono eccome: e qui noi abbiamo dichiarato guerra agli incivili».

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