Sciopero degli avvocati contro la nuova prescrizione. Aule vuote a Busto

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BUSTO ARSIZIO – In occasione della settimana di astensione, proclamata da Ucpi contro l’imminente entrata in vigore della norma che di fatto abroga la prescrizione del reato dopo la sentenza di primo grado,  il Consiglio dell’Ordine, in accordo con la Camera Penale di Busto Arsizio,  ha ritenuto di indire un’assemblea congiunta, aperta a tutti, per il prossimo venerdì 25 ottobre alle ore 10.30, che si terrà nell’aula 4 al piano terra del Tribunale.In quella sede, verranno ampiamente illustrate le ragioni della proclamata astensione e verranno raccolti eventuali suggerimenti per future analoghe iniziative.

Imputati per sempre

I suddetti dati costituiscono il risultato di una approfondita verifica, volta a rendere edotta l’opinione pubblica sulla reale causa della eccessiva durata dei procedimenti penali, da individuarsi nella cattiva organizzazione degli uffici giudiziari e non, come sovente si sostiene in una “vulgata” alimentata da logiche strumentali e mistificatorie, negli effetti di prassi dilatorie imputabili ai difensori. La abolizione di fatto della prescrizione dopo la sentenza di primo grado (sia in caso di assoluzione sia nell’ipotesi di condanna) è una errata soluzione a un falso problema. Impossibile è comprendere come l’eliminazione di un limite temporale alla definizione del procedimento penale – nel contempo stimolo al rispetto di tempi ragionevoli e limite essenziale a dilazioni sine die – possa rendere l’accertamento giudiziale più celere e non, di contro, legittimare l’indolenza, idonea a determinare la sospensione perpetua della vicenda processuale. La scelta legislativa in questione trova la sua sintesi in un proclama indicativo di un chiaro intento programmatico: «Imputato per sempre!». Chiaro è l’annichilimento ingiustificato di valori essenziali e irrinunciabili per i cittadini, mediante l’illimitata estensione dei tempi di quella che è a tutti gli effetti una pena, ossia la pendenza del procedimento penale. Imputato e parte offesa rimarranno in balia di un giudizio senza limiti, in grado di estendersi sino a coinvolgere intere esistenze, in un percorso – quello verso la Giustizia – orfano della propria naturale destinazione: l’accertamento definitivo. Si immagini allora, in applicazione della “nuova” disciplina, una sentenza assolutoria che non raggiunga mai la definitività o una pronuncia di condanna che divenga definitiva a grande distanza dal fatto: nessuna tutela per l’imputato; nessuna tutela per la vittima. Una inaccettabile compressione del principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza (rectius: di innocenza) e una assoluta obliterazione della funzione rieducativa della pena. Per questi motivi Camera Penale di Busto Arsizio si unisce, facendola propria, alla astensione dalle udienze e dalla attività giudiziaria deliberata dalla Giunta dell’Ucpi, associandosi a tutte le nuove iniziative dell’Ucpi contro l’entrata in vigore della predetta novella legislativa.

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