Busto, la sede dell’Assb in via Ariosto va a pezzi, ma il Comune non interviene

busto sede assb

BUSTO ARSIZIO – La sede dell’Assb, che ospita anche una decina di società sportive, non è certo messa bene. Dall’ascensore che non funziona da almeno 8 anni, alle pulizia delle scale che non viene fatta. Passando per i bagni che avrebbero bisogno di di un profondo intervento di riqualificazione. E per finire la caldaia, ancora a nafta, che desta qualche perplessità.

Insomma i lavori interni da fare non mancano. E nemmeno quelli esterni. Qualche settimana fa, infatti, dalla facciata della palazzina che si affaccia su via Ariosto sono caduti alcuni pezzi di intonaco. I calcinacci sono finiti in strada e sul marciapiede. Tanto che la zona è stata blindata (si fa per dire) con una fila di transenne mobili. Utili più che altro a segnalare il pericolo di transito sul marciapiede. Divieto però che figurarsi se viene rispettato: la gente, infatti non solo ci passa, infischiandosene del nastro rosso che borda il tratto dalle transenne al muro, ma usa quella striscia protetta anche per parcheggiarci gli scooter.

Ma se all’esterno un intervento dovrebbe essere fatto a breve, ciò che continua a destare preoccupazioni sono i tanti problemi interni e con i quali le associazioni, che lì hanno una sede, devono conviverci. Già, perché di risposte, a una serie di lettere scritte, da Palazzo Gilardoni non ne sono mai arrivate. Solo lunghi silenzi. «Credo che la situazione in cui siamo sia ormai ben conosciuta dall’amministrazione – spiega il presidente dell’Assb Massimo Tosi – Abbiamo scritto più volte in Comune facendo presente le cose sulle quali bisognerebbe intervenire. L’ultima lettera è stata inviata qualche giorno fa».

Tra le varie cose, quella che più preoccupa è la caldaia a nafta: «E’ ormai troppo vecchia e andrebbe sostituita». Mentre per la pulizia delle scale, che nessuno faceva, è stata trovata una soluzione intera: «Alla fine abbiamo deciso di farla e di pagarla noi. Non si poteva più andare avanti. Era uno schifo». Urlano vendetta anche le condizioni in cui versano i tre bagni, uno per piano: lì bisognerebbe sostituire i sanitari.

La palazzina inoltre da qualche mese non ha più un custode e l’abitazione di chi prima vigilava giorno e notte sullo stabile è rimasta chiusa e disabitata. «Anche in questo caso non conosciamo quale siano le intenzioni del Comune. Se arriverà una persona a fare da custode oppure no. L’unica cosa che sappiamo è che qualche tempo fa dal Comune sono venuti a fare un sopralluogo nello stabile. Al termine del quale è stata fatta una relazione scritta. Per il resto solo silenzi». E i problemi restano.

 

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