Tentata evasione dal carcere di Busto subito sventata dalla polizia penitenziaria

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BUSTO ARSIZIOPiano di evasione dal carcere di Busto sventato dagli agenti della polizia penitenziaria. Un sovrintendente del Corpo ha notato un fagotto gettato a terra oltre il primo muro di contenimento. All’interno è stata trovata una corda improvvisata realizzata con lenzuola annodate e munita di due ganci. Il ritrovamento che ha dato il via alle indagini è avvenuto lo scorso 7 marzo. “Oggi – spiega il direttore del carcere bustocco Orazio Sorrentini – Abbiamo terminato tutti gli accertamenti (che hanno portato all’identificazione dell’autore del tentativo di fuga) e domani invieremo gli atti all’autorità giudiziaria affinché valuti se vi siano gli estremi per una denuncia. Diciamo che il piano è stato sventato quando ancora era nella sua fase preparatoria”.

Lenzuola annodate

Con quelle lenzuola il giovane detenuto nordafricano di 22 anni, in carcere spaccio, ha creduto di poter superare l’alto muro perimetrale che circonda la struttura di via per Cassano. Il piano di fuga è stato sventato ancor prima di essere messo in atto. Il giovane, che non avrebbe avuto complici nell’impresa, si trova ora piantonato nella propria cella. Per lui è stato chiesto il trasferimento in altra casa circondariale.

I ganci per stendere i panni

“E’ emerso – spiega Sorrentini – Che il compagno di cella del 22enne era al corrente del piano di fuga ma non intendeva evadere a sua volta. La polizia penitenziaria ha accertato che se complicità c’è stata da parte del compagno di cella si è tradotta nel saggiare la resistenza della corda improvvisata tirando le lenzuola annodate“. I ganci in metallo “che inizialmente si pensavano arrivare da una piccola area di cantiere che ha portato alla trasformazione della vecchia piscina per i detenuti disabili, ma nemmeno riempita d’acqua, in una falegnameria dove i detenuti potranno lavorare, in realtà sono parte di sostegni presenti nelle aree comuni delle due sezioni più recenti e utilizzati per stendere i panni”.

Il lavoro della polizia penitenziaria

Il direttore Sorrentini chiude lodando “l’eccellente lavoro svolto dalla polizia penitenziaria che ha addirittura anticipato il tentativo di fuga prima che venisse messo in atto. Ho scritto a chi di dovere affinché vengano ricompensati per l’ottimo risultato preventivo”.

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