Varese, sul caro carburanti la Lega di lotta fa pressing sul governo: «Via le accise»

Stefano Gualandris, segretario provinciale della Lega Salvini premier

VARESE – La Lega della provincia di Varese, in questi giorni, sta presentando in tutti i consigli comunali del territorio una propria mozione per impegnare la propria giunta comunale a fare pressione sul governo per un intervento urgente contro i rincari dei carburanti. E un’analoga iniziativa politica viene portata avanti in parlamento dai deputati e senatori leghisti eletti in Lombardia.

Via le accise

La Lega chiede al governo di intervenire con urgenza scegliendo tra due misure temporanee: la non applicazione dell’accisa sui carburanti (che si aggira oltre i 70 centesimi al litro), oppure in alternativa l’introduzione di un’aliquota Iva ridotta sul carburante, fino al ripristino del livello dei prezzi medi comparabili con quelli dell’ultimo trimestre dell’anno 2019, esattamente come è già accaduto per il gas per usi civili e industriali, in modo da consentire una tenuta del sistema economico dell’intero Paese durante un periodo di profonda crisi ed instabilità internazionale.

Caro benzina, ride l’erario

“Chiediamo al governo di agire ora sulla tassazione dei carburanti per un intervento immediato, sempre rinviato in passato da ogni maggioranza, divenuto improcrastinabile – scrive il segretario provinciale del Carroccio Stefano Gualandris nella nota stampa – L’andamento dei prezzi dei carburanti si sta traducendo in significative maggiori entrate per l’erario data la componente fiscale che è tra le più alte in Europa. In particolare, accise e Iva pesano per il 55% sul prezzo al consumo della benzina e per il 52% sul prezzo al consumo del gasolio: pertanto in questo momento lo Stato ha la possibilità di utilizzare l’extra gettito Iva sui carburanti di questi mesi e di intervenire sugli extra-profitti delle imprese di alcuni dei settori interessati, per cui si può operare almeno una misura di compensazione sulle accise. A riguardo ricordiamo che, ad esempio, tagliare di 20 centesimi l’accisa in Italia determinerebbe un risparmio per i consumatori di 25 centesimi e costerebbe 1,3 miliardi a trimestre».