Buzzi assume il suo staff. Insieme per Sesto: «Precari che non servono alla città»

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SESTO CALENDE – Fatti sindaco e giunta, Sesto Calende avrà presto uno staff a servizio del primo cittadino. E’ stato infatti pubblicato nei giorni scorsi il documento con cui si annuncia l’intenzione di assumere due persone per l’ufficio di staff di Giovanni Buzzi con un incarico che durerà fino a fine mandato. Una consuetudine in molti Comuni, seguita già dall’ex sindaco Marco Colombo. Ma che il gruppo di minoranza di Insieme per Sesto bolla come una spesa «che non serve ai sestesi, sui quali graveranno le assunzioni. Precarie».

Selezione non trasparente

La selezione dei due membri dello staff avverrà, come si legge nel documento pubblicato sul sito del Comune di Sesto Calende, su discrezionalità del sindaco, previo invio delle candidature dei candidati in possesso «di laurea specialistica in discipline giuridiche o economiche». Già la modalità di selezione viene definita, dal gruppo rappresentato da Giancarlo Rossi, Floriana Tollini e Roberto Caielli, «una mancanza grave, perché sarebbe stato più corretto dichiarare con trasparenza i criteri di scelta. Ci auguriamo almeno che venga tenuto conto dell’esperienza acquisita». Ma il vero dato che preoccupa la minoranza è la scadenza dello staff che segue appunto il mandato del sindaco: «Si tratta di assunzioni precarie. Ma soprattutto un ufficio alle dipendenze degli organi politici non ci sembra la prima necessità dei sestesi. Mai prima del 2009 gli amministratori sestesi avevano messo a carico della comunità questo tipo di spesa».

Più servizi al cittadino

Non staff del sindaco, ma servizi al cittadino: questo, in sintesi, quello che Insieme per Sesto suggerisce, rimandando al proprio programma elettorale in cui si parlava della nascita di un ufficio dei cittadini, «composto da personale in organico, con gli stessi diritti dei colleghi e che fornisse aiuto nell’accesso ai servizi, informazioni, coordinamento nel disbrigo di pratiche e richieste del pubblico. Sarebbe stato un modo migliore per promuovere la partecipazione e il legame tra i cittadini e il palazzo. E a chi dirà che si vuole salvare il posto a due brave ragazze e stabilizzarle, diciamo che questo è proprio ciò che chiediamo noi. Solo che lo faremmo come si deve, e non passando dalla selezione del sindaco».

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