Cosimo Pelaia
La domanda è: troppa Juve per questo Milan? oppure poco Milan per questa Juve? Beh, se facessimo l’esempio lampante di una proprietà commutativa diremmo che, “cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia”. Ed è proprio quello che è successo domenica sera allo stadio Giuseppe Meazza di Milano; quello che in tanti pensavamo e ci aspettavamo, una vittoria da parte di una squadra che domina il palcoscenico nazionale da sette anni oramai e che cerca di mettere in bacheca l’ennesimo scudetto distaccando le altre squadre con 11 vittorie su 12 partite per un totale di 34 punti: “impressionante”.
Milan baricentro basso
Da parte del Milan invece, senza appigliarci tanto alle assenze dovute agli infortuni perché sarebbe molto riduttivo, abbiamo visto la solita partita giocata a tratti con il cuore spinti da un San Siro gremito, con il solito baricentro tenuto basso, con palla data sempre all’indietro, con zero verticalizzazioni. Insomma per far male a una squadra come la Juve serve ben altro, sia come spirito di gioco, sia come valore tecnico. E se in questo momento la Juventus viene messa sullo stesso piano del Barcellona e del Manchester City, considerandola una vera Armata, del mio povero Milan non possiamo dire altro che assomigli da un po’ di anni a questa parte ad un’altra armata. Si, “all’armata Brancaleone”.
Curva Sud meravigliosa
Due parole le volevo spendere a favore dei ragazzi della “Curva Sud Milano” e del gruppo “Coreo” che puntualmente con i loro sacrifici e per l’amore verso la maglia rossonera ci deliziano gli occhi con gigantografie, facendoci emozionare ogni qualvolta assistiamo a eventi di questo genere. domenica si festeggiavano anche i 50 anni di storia della Curva Rossonera: nel 1968, infatti, risalgono i primi Ultras del tifo organizzato nati in Italia. Già, almeno li non c’è mai stata partita. Auguri “Casciavit” .