BUSTO ARSIZIO – Cani e gatti in maggioranza. E il sindaco Emanuele Antonelli lancia la caccia alla talpa. Da non credere: una situazione… bestiale. Se parlassimo di tensioni nel centrodestra bustocco verremmo accusati di essere esagerati. Però nella giornata di ieri mercoledì 6 marzo le frizioni ci sono state. Eccome se ci sono state. Ma in questo caso la politica non c’entra. Lo diciamo subito.
Tensioni, non tanto sulla questione del canile, la cui delega dovrebbe passare, o forse è passata, ma solo a voce e non con atti ufficiali, dai Servizi sociali alla polizia locale e quindi all’assessorato alla Sicurezza, come per altro accade negli altri Comuni. Quanto piuttosto sulla questione Irpef e bilancio. E anche in questo caso, a scuotere i nervi del sindaco Emanuele Antonelli, più dell’aumento dell’aliquota è stata la fuga di notizie riguardo l’incontro che avrebbe avuto in serata in Lega e su alcuni temi relativi al bilancio, che Antonelli avrebbe affrontato di lì a poco durante la riunione politica. Notizia che, non è dato sapere il perché, avrebbero dovuto rimanere “coperta”, secondo le intenzioni del primo cittadino. Ma che, una volta resa pubblica con un articolo, ha, dicono da più fonti, fatto sbroccare il primo cittadino. Che di fatto ha lanciato una caccia alla talpa per cercare nel suo entourage di venire a capo di colui, colei o coloro che hanno parlato con la stampa. Anzi, con “una certa stampa”, come in più occasioni pubbliche il sindaco ha definito Malpensa24.
Quella del primo cittadino sta diventando quasi un’ossessione. Come se anticipare notizie di ordinaria amministrazione equivalga a una delazione o a una lesa maestà. Il fatto è che questa situazione, che ormai si protrae dal 18 gennaio scorso, sta creando tensioni e imbarazzi anche nella stessa maggioranza. Senza una vera motivazione. O forse sì: le pagelle, in cui per altro il sindaco ha preso 7. Mai voto fu più sbagliato. Lo scriviamo senza acrimonia, con ironia, ridendoci sopra. Ma oggettivamente si sta rasentando il ridicolo. E il problema di sicuro non è più nostro.