Caos vaccini, sindacati: «Anziani e perfino centenari ancora in attesa nel Legnanese»

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LEGNANO – La situazione denunciata qualche giorno fa dalla Cisl Pensionati Milano Metropoli non è cambiata. La signora V. D., di 102 anni e residente a San Vittore Olona è sempre in attesa che le venga somministrato il vaccino e non ha ancora ricevuto alcun avviso, né dalla Regione né dalla Asst. Come lei, tanti altri del territorio. «Nonostante cambi di vertici e apertura di nuovi centri – rimarcano i sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil della Lombardia oggi, mercoledì 24 marzo – la situazione delle vaccinazioni degli ultraottantenni continua a trovare ostacoli fra ritardi e ingiustizie. Non possiamo credere che la nostra regione sia stata ridotta così. Ci sono anziani che hanno ricevuto gli sms di convocazione nella notte e non hanno avuto modo di organizzarsi per il giorno seguente, altri che hanno dovuto coinvolgere figli e nipoti per farsi accompagnare a più di 50 chilometri di distanza».

«Incredibile che la Lombardia sia ridotta così»

I sindacati ricordano che «per ogni giorno di ritardo vi sono persone che si ammalano e una parte di loro è destinata a morire. Se il virus colpisce allo stesso modo in tutti i Paesi, come si spiegano i numeri di contagi e di mortalità fra i più alti del mondo? Che fine ha fatto la tanto decantata eccellenza lombarda? Troviamo eticamente incomprensibile e intollerabile che la gran parte di “grandi anziani”, con un rischio di mortalità altissimo, non sia stata vaccinata».

In questo quadro, c’è anche un aspetto beffardo. «Continuano a giungere notizie o indiscrezioni riguardanti la vaccinazione di altre fasce di popolazione che, pur prioritarie, corrono certamente meno rischi di vita rispetto ai più anziani. Da molte parti si è fatto a gara per vaccinare caste e lobby di avvocati, magistrati, giornalisti, amministrativi dei palazzi e docenti universitari, la gran parte dei quali non vede un solo studente da mesi. Confessiamo il nostro disagio quando un giovane sanissimo di 30/40 anni ha avuto accesso al vaccino in tempi rapidissimi, mentre chi è a rischio di morire è ancora in attesa dell’appuntamento. Serve un radicale cambio di passo». Nel frattempo, la signora V. D., che certo non può sgomitare e tentare di sorpassare file, continua ad aspettare.

Cisl: «Ritardi nei vaccini agli anziani nel Legnanese, così l’età non è una priorità»

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