Carlo Pogliani: “Kalulu timido, Kessie canta e porta la croce”

 

Le pagelle del mister:
Donnarumma: 5
Praticamente inoperoso per tutto il match rischia di gettare al vento due punti con un’uscita saponetta che spalanca la porta a due conclusioni a botta sicura. Sparecchi la tavola a Kjaer e Tomori per l’intera settimana, perché senza quei due interventi sulla linea i media lo avrebbero massacrato.
Kalulu: 6
Timido per buona parte del match, crea però in catena con il belga un’occasione di platino per Ante inserendosi con abilità nel cuore dell’area.
Un po’ pochino per un esterno offensivo supportato difensivamente da un maratoneta.
Hernandez: 5,5
Periodo grigio topo per Theo. Fa il compitino e non entra quasi mai in azioni importanti. Difensivamente non male ma non basta.
Il turbo si è un po’ ingolfato, passi dal collaudatore per cercare di tornare per questo finale il Bolt che abbiamo conosciuto nella prima parte del torneo.
Kjaer: 6 1/2
Sarebbe stato un sette pieno se non avesse voluto indirizzare quel pallone proveniente dalla bandierina obbligatoriamente nell’angolo alto: bastava impattarlo di fronte piena . . . goal. Per il resto impeccabile come sempre il nostro “Principe Azzurro”.
Tomori: 5+
Imperdonabile errore sul colpo di testa di Destro, anche se forse il portiere lo trae in inganno con quel mezzo passo in avanti nell’area piccola.
Non doveva comunque perdere la marcatura! Sul resto poco da eccepire, veloce e deciso come sempre deve però migliorare nelle letture aeree visto che lo stacco non gli manca.
Kessie’: 6 1/2
Cantare e portare la croce è ormai una consuetudine per il nostro “Presidente”. Anche lui avrebbe bisogno di tirare un po’ il fiato ma . . . non si può, deve tenere duro ancora un mesetto e mezzo.
Sempre prezioso, con la sua corsa pensata, soprattutto nei giorni in cui la squadra ha le gomme sgonfie e gli spazi da coprire aumentano.
Bennacer: 5 1/2
Non è il metronomo a uno o due tocchi che spalancava il campo in verticale ai compagni di squadra. Probabilmente non è ancora a posto, quindi andrà alternato con Tonali per potergli permettere di tornare al cento per cento ma . . . il torneo volge al termine.
Saelemekers: 6-
Meno bene di altre volte.
Troppe imprecisioni tecniche sia in ricezione palla che nella trasmissione della stessa. Pende dalla sua parte quella bella sfera fatta filtrare per Kalulu in piena area. La sua mancanza nel finale, però, si sente eccome sulla destra dove rischiamo l’imbarcata in più di un’occasione con l’ingresso dell’impalpabile Brahim Diaz (che non torna mai).
Chalanoglu: 4,5
Una buona palla di prima allo sciagurato Rafael e poi il “Deserto dei Tartari”. Prova che definire scialba è riduttivo, perché in certi momenti Hakan diventa persino indisponente nella sua arzigogolata visione di proporre calcio. Sei in giornata no? Gioca semplice, stop.
Rebic: 6 1/2
Sarebbe un sette pieno se Ante non si fosse divorato una rete che uno come lui deve segnare bendato. Il primo goal, al contrario, è una chicca di tecnica e potenza shekerate in un centesimo di secondo.
Palla difficile e piena di vizi trasformata in oro zecchino! Si sbatte anche tanto per tutti, come sempre.
Leao: 4
Quattro a lui e tre a chi si ostina a farlo giocare terminale offensivo.
Si mangia una rete fatta prima sbagliando lo stop e poi tirando centrale in caduta libera. Ha un’altra occasione in contropiede partendo (guarda caso) dalla sua mattonella di sinistra: finta, paso double, controfinta . . . incartamento e palla all’avversario. Indolentissimissimo.
Dalot: 6
Senza infamia e senza lode.
Mandzukic: 6+
Entra bene e partecipa attivamente anche alla fase di non possesso.
Tonali: 6
Stesso discorso fatto per Dalot.
Krunic: 3
Entra, non tocca un pallone e quando lo tocca vanifica una ripartenza in chiara superiorità numerica con un “palla c’è palla non c’è” da Oratorio Salesiano. Oltretutto sbraita verso i compagni che lo hanno apostrofato, giustamente, a male parole. Ripeto per l’ennesima volta: mai più in campo questo indefinibile pseudocalciatore.
Diaz: 5-
Già fa fatica sulla trequarti vista la sua Giovinchica fisicità . . . figurarsi sugli esterni dove dovrebbe (dovrebbe appunto) fare la doppia fase: dalla sua parte scende una bomba d’acqua e Dalot deve chiedere aiuto a Mario in più di un’occasione. O in area con Ibra o in tribuna con . . . Ibra (quando Zlatan è infortunato o squalificato).

Carlo Pogliani Milan-malpensa24