CARLO POGLIANI: “Con la formazione che ha in mente Giampaolo c’è da preoccuparsi”

Carlo Pogliani 

Se dovesse essere confermata la formazione ipotizzata dalle varie redazioni televisive e giornalistiche in queste ultime ore . . . anche un inguaribile visionario offensivista come il sottoscritto si preoccuperebbe e non poco, vista la necessità, comunque, di tenere inviolata la porta per poter poi cercare di andare a vincere la partita.
Perche’? Perche’ le caratteristiche dei giocatori sbilancerebbero la squadra esageratamente e non avendo piu’, davanti alla difesa, una diga come il buon Bakaioko, i due centrali, di cui uno all’esordio ufficiale da titolare, si ritroverebbero, penso, spesso a dover affrontare gli avversari in avventurosi uno contro uno, se non addirittura in inferiorità numerica.
Perche’? Perche’ andando ad analizzare le qualità difensive e offensive dei vari interpreti andremmo ad appurare quanto segue:
Calabria: fase difensiva non straordinaria, quasi piu’ un quinto di difesa che un quarto. Pecca spesso nell’uno contro uno e nelle scivolamento in diagonale.
Duarte: difficile dare un giudizio dopo un tempo con la Fiorentina, anche, se non sbaglio, e’ lui che si ritrova al bar del primo anello sulla finta di Ribery, quella che porta al goal sul palo corto, quello che lui dovrebbe tutelare.
Romagnoli: quando finalmente non dovrà fare gli straordinari?
Quando gli verrà affiancato un centrale da almeno sette in pagella? Si spera nel recupero di Caldara (Zapata andava confermato, vale tre Musacchio).
Hernandez: laterale offensivo (Rodriguez il nulla assoluto)
Kessie: ha un po’ smarrito la fase di non possesso (a Cesena con Drago faceva il Bakaioko) forse per eccessivo dinamismo.
Biglia: davanti alla difesa ormai puo’ giocare nella Nazionale Cantanti vista la disarmante lentezza anche di pensiero ormai.
Prima, almeno, cercava di farsi trovare sulle linee di passaggio delle trame avversarie, ora siamo noi che cerchiamo di trovarlo in campo.
Paquetà: centrocampista offensivo alla brasiliana, fase difensiva abbastanza sconosciuta. Vederlo giocare nella nostra metà campo e’ come mettere Cracco in un programma non di cucina ma di politica.
Suso: non lo commento piu’. Sulla carta dovrebbe essere un attaccante ma, i venti goal,su un milione di tiri, in centosedici match,
non dicono questo. Fase difensiva? Ai miei tempi si diceva “non torna e quando anche torna fa danni”.
Leao: punta punta! Punta centrale, fibra bianca al cento per cento! Fase difensiva? Non deve tornare, stop! A Vinovo fece tre goal da centrattacco contro i giovani della Juve! Non tornava mai!
Pjatek: trenta goal nella sua prima stagione nel calcio che conta non ne fanno un campione, ma i presupposti di un ottimo attaccante si’! Ultimamente fa piu’ chilometri dei centrocampisti: non va bene, per me e non solo per me.
Concludendo: una formazione con molti uomini predisposti alla fase offensiva (Hernandez, Paquetà, Suso, Leao e Pjatek), alcuni carenti o fermi in quella difensiva (Calabria e Biglia) e gli altri a farsi, sicuramente, un mazzo quadrato per non rischiare l’ennesimo rovescio dopo quelli subiti da Inter e Fiorentina.
Alle diciotto e trenta verrà ufficializzata la formazione: vi aspetto, io saro’ in studio a Telelombardia. Cosa mi aspetto?
Che il mister si ravveda . . . quella da me appena illustratavi non va bene! Pende come la Torre di Pisa . . . con una differenza, che la nostra rischia di cadere definitivamente e con lei il proseguio del campionato.
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Carlo Pogliani Milan Malpensa24