Le pagelle rossonere di mister Pogliani

Carlo Pogliani

Visto il momento veramente complicato (eufemismo) e il calendario complicato che ci attende, mi soffermerei, per una volta sui singoli e non sulla squadra, perche’, secondo me, molti di questi o non sono interpreti all’altezza, o giocano in ruoli a loro non adeguati. Quindi mi arrogo il compito di dare i voti, come a scuola, pur non essendo ne’ un maestro (porta non benissimo in questo periodo il termine), ne’, tanto meno, un professore.
Donnarumma: 8 . . . sana situazioni a dir poco disperate su Pastore (di faccia) nel primo tempo e su Zaniolo (bloccando addirittura in uscita) nella ripresa. Mette in angolo con stile un missile dello stesso a inizio match e non ha responsabilità sui due goal subiti. Senza Gigio sarebbe finita tanti a pochi.
Conti: 4,5 . . . un pesce fuor d’acqua, perde palloni a ripetizione innescando anche l’occasionissima di Pastore. Già nell’Under, tre anni fa, non aveva fatto bene da quarto e non aveva ancora subito due infortuni gravissimi. Se gioca quinto ok, si puo’ provare, altrimenti evitiamogli brutte figure (oltretutto la sua fascia e’ perennemente scoperta).
Hernandez: 6,5 . . . sarebbe stato un bel 7 pieno senza la palla persa poi sanata da Donnarumma su Zaniolo. Io penso sia piu’ un quinto che un quarto, ma almeno lui ha finito stremato giocando un centinaio di palloni e firmando anche l’unica rete.
Bravo Theo.
Musacchio: 5 . . . anonimo come sempre. Cerca di ovviare all’errore di Calabria ma finisce per accomodare ancor meglio il pallone a Zaniolo nell’azione del goal decisivo. Non puo’ giocare nel Milan, al massimo accomodarsi in panchina da ultimo dei centrali a dispisizione.
Romagnoli: 5,5 . . . senza infamia e senza lode. Sembra aver intrapreso un percorso di inedia che va a braccetto con quello della squadra. Se ha perso il posto in Nazionale a favore di Acerbi un perche’ ci sarà. Abbisogna di un compagno affidabile al piu’ presto, altrimenti lo perdiamo definitivamente.
Biglia: 3 . . . peggio’ di cosi’ non si puo’ giocare a calcio, nemmeno nella Nazionale Cantanti tengono i suoi cadenzati e irritanti ritmi. Ieri, spero per lui e per noi, ultima partita nel Milan.
Paquetà: 4,5 . . . un altro pesce fuor d’acqua. Cosa fa, dove gioca, che ruolo ricopre, che compiti svolge? E’ un intermedio, e’ un trequartista, un incursore? Francamente inguardabile nei minuti giocati trotterellando a zonzo per il rettangolo verde.
Kessie’: 5 . . . si fa in quattro cercando di coprire falle lasciate scoperte da un modulo arrogante e presuntuoso. Il voto basso e’ dato da un dribbling in area con palla scippatagli da Pastore che per poco non porta al goal. Nemneno a livello di “Giovanissimi” e’ tollerato un errore simile.
Suso: senza valutazione . . . un giocatore che in 95 minuti tocca 10 palloni (male) non aiutando praticamente mai il compagno di catena in enorme difficoltà non merita nemmeno un 2, sarebbe eccessivo. Da piazzare a Gennaio assolutamente.
Leao: 5 . . . all’inizio abbastanza acceso anche se impreciso, nel finale totalmente spento e anche inutile. Affidare la responsabilità di una squadra in difficoltá a uno sbarbatello e’ un errore imperdonabile. Cosi’ rischiamo di bruciarlo! I giovani devono giocare in contesti funzionali e funzionanti . . . altrimenti maturano in panchina.
Chalanoglu: 5 . . . se un allenatore parla di leader e si riferisce ad Hakan . . . beh, ho detto e scritto tutto. Lecce e’ stata, secondo me, la classica rondine che non fa primavera. Giocatore, al massimo, da panchina nel Milan, anche quello attuale.
Calabria: 4 . . . imperdonabile l’errore nel goal decisivo e poco importa se il cross che porta al timbro di Theo e’ firmato da Davide. Periodo di involuzione paurosa, non e’ un crac, ma nemmeno un pippone. Ieri l’involuzione si e’ trasformata in tragedia (sportiva naturalmente).
Pjatek e Benasser: non giudicabili . . . entrano in un contesto surreale . . . non modificano l’andazzo tragicomico del match.
Pioli: 4 . . . formazione presuntuosa e sbilanciata. La Roma, pur rabberciata, non e’ il Lecce che, comunque, due pere le aveva pur messe a Gigio. Insistere con Suso e Biglia (i due responsabili del pasticciotto al minuto novantadue con i salentini e non solo) e’ delittuoso per l’equilibrio della squadra e per le coronarie dei supporter. Oltre ai due goal si contano altre situazioni disperate salvate dall’estremo difensore oltre a due colpi di testa a botta sicura di Smalling e Mancini usciti di pochi centimetri.
Ripeto, senza Gigio, sarebbe finita 4 o 5 a uno contro una compagine con i giocatori contati reduce da un giovedi’ europeo contro la prima in classifica in Bundesliga.
Come canta, ahime’, il buon Riccardo Cocciante “Era già tutto previsto” . . . tranne che per il nostro allenatore.
Buona settimana . . . Giovedi’ o si cambia o ascolteremo gli Abba in “Waterloo” o “Mamma mia!”. Forza lotta . . .

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