BUSTO ARSIZIO – E’ mancato Piercarlo Carnaghi, per decenni dipendente comunale nel settore Cultura e in biblioteca e importante custode della cultura cittadina. Tutti i bustocchi che hanno conosciuto Carnaghi lo ricordano come una persona riservata, attenta, presente e capace, seppur in silenzio, di dare sempre un contributo importante. Carnaghi ha sempre amato Busto, la sua cultura e la sua storia, tanto che in biblioteca ha dato vita a una sezione ricca di libri e documenti relativi alla città.
«Ero molto legato a Piercarlo Carnaghi, una persona che ho sempre stimato. A lui mi legava un senso di grande ammirazione e amicizia. Di lui mi piace ricordare la sua grande disponibilità, ma anche il suo amore per la storia e la cultura bustocca. Nel corso degli anni abbiamo avuto tante occasione per scambiarci idee, opinioni sulla nostra Busto Arsizio». Lo ricorda così Luigi Giavini, storico cittadino.
«Una colonna. Di quelle che non si vedono ma fondamentali – dice di lui Antonio Colombo, Gran Maestro del Magistero dei Bruscitti, realtà in cui Carnaghi è stato anche consigliere – Ci ha sempre dato una mano e ha sempre seguito tutte le nostre attività. Una perdita importante anche per noi».
Anche il sindaco Emanuele Antonelli, a nome dell’intera amministrazione comunale, si stringe ai familiari e ai tanti appassionati di storia locale e alle associazioni cittadine che lo consideravano un punto di riferimento: a lui si deve infatti la nascita e lo sviluppo della sezione di storia locale della biblioteca, in cui sono conservati i libri e i documenti che riguardano la storia e le tradizioni cittadine che Carnaghi conosceva appunto in maniera molto approfondita. Molti anche gli studenti che si rivolgevano a lui per consigli e ricerche bibliografiche per tesi o lavori di ricerca universitari.
Non solo quindi un collaboratore scrupoloso per l’Amministrazione comunale, ma uno studioso competente e appassionato che mancherà molto alla Città. «E’ una grave perdita per la nostra storia locale e per tutti i suoi numerosi cultori, un appassionato e uno studioso di cui cercheremo di omaggiare degnamente la memoria», confermano dall’assessorato alla Cultura e dalla biblioteca.