Carnevale a Busto, il Tarlisu invoca la Madonna dell’Aiuto: «Alza la mano»

BUSTO ARSIZIO – Il Tarlisu riceve le chiavi della città e si rivolge alla Madonna dell’Aiuto: «Abbiamo la peste in casa. Guarda giù e alza ancora la tua mano». Un riferimento allo storico episodio da cui ha origine la devozione alla Madonna del santuario di Santa Maria, che secondo la leggenda aveva fermato la pandemia alzando la mano. E di fronte alla nuova “peste” del Covid, il Tarlisu “risparmia” la politica, nell’anno delle elezioni, e il solito elenco di magagne e incompiute. Anche se il suo appello è alla concordia: «Tutti insieme cerchiamo di volergli più bene a questa città. Insieme si vince».

La cerimonia in piazza

La cerimonia di consegna delle chiavi della città al Tarlisu è l’unico appuntamento pubblico per il Carnevale Bustese 2021, anche quest’anno fermato dal Covid. In piazza San Giovanni, e in diretta streaming, la maschera impersonata da “Ul Pedela” Antonio Tosi si presenta con la Bumbasina (Piera Moroni) e la Tarlisina (Monica Colombo), insieme al sindaco Emanuele Antonelli, alla vicesindaco e delegata alla cultura Manuela Maffioli, agli assessori ai grandi eventi Paola Magugliani e allo sport Laura Rogora e al presidente della Famiglia Sinaghina Rolando Pizzoli. «Per una settimana sarà il Tarlisu il sindaco – le parole di Antonelli dopo aver consegnato le simboliche chiavi della città – si metta a lavorare. La aspetto domani mattina alle 7.30 in Comune…». Niente sfilata dei carri anche quest’anno («mi spiace tantissimo – confessa il sindaco – ma grazie ai vaccini speriamo l’anno prossimo di tornare alla normalità»), ci si dovrà “accontentare” delle iniziative virtuali: il concorso dei disegni del Tarlisu e della Bumbasina per i più piccoli, e quello delle foto in maschera per tutti.

Il discorso del Tarlisu

Il Covid ha monopolizzato anche il tradizionale “discorso d’insediamento” del Tarlisu, dopo la consegna delle chiavi della città da parte del sindaco. «L’è ul casu quest’ann da tra foa nòn i soliti mangagn» (quest’anno non è il caso di elencare le solite magagne). Niente incompiute, per una volta. «Fichefó gh’em a pèsti in cà». (In questo momento abbiamo la peste in casa). L’obiettivo ora è «mandàla foa di ball» (mandarla fuori dai piedi), perché, dice la Bumbasina, «nogn a semm strachi me i asnèn» (siamo stanchi come gli asinelli). E allora dal Tarlisu arriva l’appello, solenne: «Madòna du Aütu guarda giù, guardam a nogn e a chi che nogn a rapresentan, guarda a nostra cità e valza anmò a tò man». (Madonna dell’Aiuto guarda giù, guarda a noi e a chi ci rappresenta, guarda alla nostra città e alza ancora la tua mano). A cui si aggiunge l’appello ai bustocchi: «Tüt insèma cerchem da uegi püsè ben a sta cità» (tutti insieme cerchiamo di volergli più bene a questa città), perché «insèma sa vengi» (insieme si vince). E «a sa edam u ann ca vegn» (ci vediamo l’anno prossimo). «Grazie. È stato bravissimo» sorride il sindaco Emanuele Antonelli. «Troppo buono» scherza qualcuno dalla piazza.

Niente sfilata per il Carnevale di Busto: Tarlisu in streaming, maschere in foto

busto arsizio carnevale tarlisu – MALPENSA24