Al Tarlisu le chiavi di Busto. Poi stop agli eventi. Niente sfilata a Carnevale

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BUSTO ARSIZIO – Il Gran Carnevale di Busto dura giusto il tempo di consegnare le chiavi della città al Tarlisu. La festa più allegra dell’anno viene letteralmente travolta dall’emergenza coronavirus, con lo stop a tutte le manifestazioni pubbliche che salva solo per poche ore la cerimonia di questa mattina, domenica 23 febbraio, in piazza Vittorio Emanuele, con le maschere bustocche, il Tarlisu e la Bumbasina, protagonisti insieme a tanti bambini.

Carnevale in tono minore

Tra la performance della Pro Busto e i canti e balli dei bambini vestiti come dei piccoli Tarlisu e Bumbasina, il sindaco Emanuele Antonelli ha consegnato le chiavi di Busto alla maschera cittadina, interpretata ormai da anni da Antonio Tosi detto “Pedela”. Ma già aveva avuto indicazioni sull’ordinanza che di lì a poco sarebbe stata emanata da Regione Lombardia, decretando la chiusura delle scuole e lo stop a tutte le manifestazioni pubbliche almeno fino a domenica 1 marzo. Compresi gli appuntamenti nelle scuole previsti per l’intera settimana, ma soprattutto la grande sfilata dei carri, che era in programma in un’unica data sabato 29 febbraio. E che a questo punto, la promessa del sindaco Antonelli, «recupereremo più avanti, con una grande festa, per rispetto nei confronti del tanto lavoro fatto dai volontari», quando l’emergenza coronavirus sarà superata. 

La parola  al Tarlisu

 

Donn e tusán, óman e fiö / Sciur Capu dul Cumógn, Asesúi e Autoritá / bondí a tüci e grazie, ma darbón, / che ánca st’ann ma dí a ucasión / da tegní in man a ciáia daa citá.

(Donne e ragazze, uomini e ragazzi / Signor Sindaco, Assessori e Autorità / buongiorno a tutti e grazie, davvero / che anche quest’anno ci date l’occasione / di ricevere le chiavi della città.)

Così la maschera cittadina ha esordito con il suo tradizionale discorso di “insediamento”, in cui, spalleggiato dalla Bumbasina (alias Piera Moroni) e dalla Tarlisina (Monica Colombo), non ha fatto mancare i suoi «rimbrotti», come li ha definiti il “Sciur Sendigu” Emanuele Antonelli. Il Tarlisu ha messo in fila le incompiute («i lauà»), «ex-Calzaturificio Borri, palagiasciu, cassina Burattana, galéa vègia, ul conventino, sutupassu da Sant’Anna», ma anche «a zona atacu a feruvia Nord», l’area delle Nord, per la quale «ga vöi daghi na…Botta (cont’a bi maiuscola pa i nom da persona)», con un riferimento al vecchio piano dell’archistar Mario Botta, mai realizzato. E se la Bumbasina ha ricordato che «a caserma di Crabiniei l’han finia e la funziona», il Tarlisu ha chiesto di ragionare sui progetti per l’ospedale: «Uspedá (vègiu o nöu) cerchèm da ragiuná / prüma che ul “Pronto Soccorso” / al dienta “Tardo Soccorso”».

Il discorso del sindaco

busto carnevale chiavi tarlisu – MALPENSA24