Caro energia, il grido d’allarme di Varese. «Non si può più attendere oltre»

VARESEUna situazione drammatica per la quale non si può più attendere oltre: è questo in estrema sintesi il messaggio scaturito dall’incontro della conferenza provinciale permanente, presieduta dal prefetto Salvatore Pasquariello (nel video), che si è riunita oggi, mercoledì 5 ottobre, nella sede della Provincia di Varese, dedicata al tema attualissimo del caro energia. Associazioni di categoria e sindacati concordano sull’importanza di agire subito con misure a sostegno di imprese e famiglie.

La segnalazione di un imprenditore

L’incontro è stato promosso in seguito alla segnalazione di un imprenditore di Varese, che si è rivolto al prefetto Pasquariello per segnalare la grave situazione della sua azienda, che si occupa di forniture di fusioni in ghisa per l’industria. Nel periodo gennaio-agosto 2022 il costo dell’energia elettrica è stato pari a quasi 2 milioni e mezzo di euro per un consumo di 6.586.768 Kwh, mentre nel 2021 il costo per 9.910.590 Kwh era stato di 960mila euro. A parità di consumi dunque l’incremento dei costi è stato del 337,5%. L’imprenditore ha inoltre manifestato al prefetto gravissime preoccupazioni in quanto il fornitore di energia elettrica, a seguito della sua richiesta di una rateizzazione sostenibile, gli ha proposto un piano che risulta eccessivamente oneroso per le finanze dell’azienda e inoltre lo ha informato che, se non dovesse rimborsare il debito entro 30 giorni, provvederebbe alla interruzione della fornitura.

Lettera a Roma

In caso di interruzione si verificherebbe però un ulteriore problema per l’imprenditore, per il quale sarebbe indispensabile ottenere un periodo di tempo non inferiore a 10 giorni lavorativi per mettere in sicurezza gli impianti e garantire che non si verifichino degli eventi (scoppi, esplosioni, incendi) che potrebbero compromettere gravemente la sicurezza pubblica, per i quali vorrebbe essere manlevato da qualsiasi responsabilità. Una situazione che il prefetto ha voluto segnalare direttamente a Roma, inviando una lettera alla Presidenza del consiglio, ai ministeri interessati e all’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente.

Emanuele Antonelli, Salvatore Pasquariello e Fabio Lunghi

La preoccupazione delle imprese

Per approfondire il tema il prefetto ha convocato dunque i rappresentanti di Provincia di Varese, enti pubblici, ordini professionali, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali. È emerso un quadro davvero preoccupante, a partire dalle parole del presidente della Camera di Commercio Fabio Lunghi. «È una situazione drammatica perché le aziende in salute con il portafoglio ordini pieno non riescono a produrre, perché è antieconomico continuare a lavorare. A valle c’è tutta la filiera produttiva ed è necessario intervenire nelle prossime settimane perché altrimenti nei prossimi mesi queste aziende non ci saranno più». Concetti espressi anche da Roberto Grassi, presidente di Confindustria Varese, che ha affrontato il tema già lunedì nell’assemblea di Malpensafiere. «Alcune aziende del territorio sono passate da 255mila euro di corrente elettrica a 1 milione e mezzo al mese. In Italia 350mila aziende sono a rischio chiusura, con 3 milioni di potenziali disoccupati e 10 milioni di possibili poveri che possono derivare da questa situazione. Le bollette del manifatturiero italiano da 8 miliardi del 2019 saliranno a 57 quest’anno e si prevede ben 75 il prossimo anno». Cna e Confesercenti hanno sottolineato la situazione di difficoltà che riguarda anche gli artigiani e le microimprese.

Lavoratori a rischio

«La situazione è molto grave, sarà peggio del lockdown se non arrivano misure adeguate – ha aggiunto Stefania Filetti, segretario della Cgil di Varese – è fondamentale allungare i periodi di cassa integrazione e aumentare gli importi. Noi rischiamo di avere lavoratori ancora collegati alle imprese, cioè in cassa, che scivolano nella povertà. Ci aspettiamo un aumento della cassa integrazione ordinaria. Per le famiglie ci sono molti aumenti: diverse Rsa hanno già notificato agli ospiti che rette aumenteranno di 5 euro al giorno per coprire i costi dell’energia». La chiusa è spettata allo stesso prefetto Salvatore Pasquariello. «È uno scenario che non possiamo assolutamente permetterci e che dobbiamo scongiurare in tutti i modi».