Cartelli con tutte le 30.000 firme raccolte dai pendolari al presidio sotto la Regione

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MILANO – Si è svolto oggi pomeriggio, venerdì 18 novembre, l’annunciato presidio dei rappresentanti dei pendolari lombardi sotto Palazzo Lombardia, sede della Regione, a Milano (nelle foto). Su ciascuno dei cartelli mostrati dai partecipanti erano stampate le 30.000 firme della petizione per “un servizio ferroviario serio” già inviate più volte via Pec alla presidenza della Regione, senza alcun riscontro.

Presenti al presidio il neo candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra, Pierfrancesco Majorino, alcuni consiglieri regionali del Pd e del Movimento 5 Stelle e i rappresentanti di alcuni dei comitati dei viaggiatori, che non hanno gradito il termine con cui l’assessore ai trasporti della giunta Fontana, Claudia Maria Terzi, li ha definiti, ovvero “sedicenti”, accusandoli anche di “strumentalizzare” la discussione sui disservizi.

Comitati: «Chi strumentalizza è l’assessore, non noi»

«Se c’è qualcuno che strumentalizza – ribatte uno di essi, Raffaele Specchia – l’assessore deve solo guardarsi allo specchio. Da più di due anni ha inopinatamente chiuso i contatti con i comitati. Fa finta di dimenticare che ha dei doveri ben precisi e cioè parlare con tutti i soggetti riconosciuti a interloquire e non solo con chi vuole lei. Precisiamo che l’assessore consulta i rappresentanti dei viaggiatori durante le conferenze del Tpl consentendo un intervento di 3 minuti in una riunione di più di 100 persone della durata di 2 ore: definire dialogo e consultazione questa metodologia è una cosa molto ottimistica. Il diritto di critica viene sempre più ridimensionato – conclude Specchia – mentre ritardi e disservizi vengono negati davanti all’evidenza».

Altri rappresentanti dei pendolari ricordano che a fronte delle critiche espresse da alcuni di loro, TreNord ha reagito con una diffida e una richiesta di indennizzo di 10.000 euro: è il caso del presidente del Comitato Mi.Mo.Al. (Milano-Mortara-Alessandria), Franco Aggio, accusato dall’azienda di aver diffuso dati “infamanti” sui ritardi dei treni. Comitati dei pendolari e rappresentanti dei viaggiatori del trasporto pubblico locale della Lombardia bocciano l’azione di TreNord come «inqualificabile e in aperto contrasto con la stessa Carta della mobilità dell’azienda, ove sta scritto che “Trenord favorisce le occasioni di confronto, valuta le critiche, le proposte e i suggerimenti dei clienti, delle associazioni dei consumatori e dei comitati dei pendolari”».

Terzi: «Sembrava uno spot elettorale»

«Scendere in piazza sventolando la tessera di un partito non è certo la strada giusta. Il presidio di questa sera parla da solo: uno spot elettorale vero e proprio. La dimostrazione che si vuole buttare in bagarre una questione complessa come il servizio ferroviario regionale e che certi movimenti di pendolari sono più che un altro un’emanazione politica che vuole ergersi a rappresentanza di tutti i viaggiatori lombardi». Così l’assessore Terzi in serata.

«Non confondiamo la campagna elettorale – prosegue Terzi – con esigenze di un sistema complesso che poggia su un’offerta senza pari in Italia, oltre 2.180 corse al giorno e 700.000 passeggeri, ma che deve fare i conti con un’infrastruttura vecchia, inadeguata e satura, spesso causa di ritardi e soppressioni a catena come quelli che ieri e questa mattina hanno causato disagi sulla linea Milano-Arona-Domodossola. Certo le firme della petizione non sono poche e ne terremo conto, anche se occorre contestualizzarle: 25.000 di queste sono state infatti raccolte durante le settimane del blocco del passante ferroviario quando i disagi erano sotto gli occhi di tutti. Da parte nostra continuiamo a mettere in campo risorse concrete per il miglioramento del servizio a cominciare dall’acquisto di treni nuovi per sostituire le vecchie carrozze lasciate in eredità da Trenitalia al servizio regionale. Allora, non è forse il caso che i pendolari alzino la voce con chi deve intervenire per dare alla in Lombardia un’infrastruttura ferroviaria adeguata al servizio e che possa dire addio ai binari unici che tanto rallentano la circolazione dei nostri treni?».

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