VARESE – «All’asilo “Divina Provvidenza” c’è anche una sezione primavera, che consente di avere fino a venti bambini da 24 a 36 mesi. Stiamo però ricevendo sempre più richieste per poterli iscrivere prima: la nostra volontà è realizzare un polo 0-6 e stiamo facendo i primi passi in questa direzione». Il progetto illustrato da Patrizia Tomassini, consigliere del cda della scuola materna, punta a dare alla struttura di Casbeno la possibilità, dall’anno 2021/2022, di ospitare i piccoli da prima del compimento dei due anni fino al loro ingresso alle elementari.
L’asilo nacque nel 1907 grazie a Gerolamo Garoni
«Abbiamo già gli spazi adatti e il Comune è favorevole al progetto; resta da ottenere l’autorizzazione di Ats», ha spiegato Tomassini. «Quello di diventare un polo 0-6 è un progetto in cui crediamo, vogliamo dare una risposta ai genitori che ci hanno espresso questa necessità». Il “Divina Provvidenza” nacque nel 1907, grazie a un atto di generosità da parte del cavaliere Gerolamo Garoni, che donò il terreno alla parrocchia: l’anno dopo l’istituto era già sorto. «È sempre andato avanti anche grazie alla generosità di Casbeno; da qualche tempo, visto il momento storico, i lasciti si sono praticamente azzerati e vive le difficoltà economiche che sono ora di tutti. Sarebbe un dispiacere se un punto di riferimento come questo, sostenuto da volontari e dall’associazione “Amici dell’asilo della Divina Provvidenza”, dovesse chiudere per colpa del Covid; noi non disperiamo e crediamo sempre negli aiuti».
La convenzione con il Comune
«Seguo questa scuola dell’infanzia dagli anni Novanta, quando don Peppino mi chiese di entrare nel consiglio di amministrazione da lui guidato; ho lasciato il posto solo quando sono diventata assessore ai Servizi educativi, non ritenevo giusto mantenere contemporaneamente i due incarichi. In seguito alcuni miei nipoti sono andati al “Divina Provvidenza”», ha ricordato Tomassini. «Il presidente della struttura è sempre stato il parroco di Casbeno: dopo i raggruppamenti nelle comunità pastorali è affidata al prevosto don Luigi Panighetti. L’asilo , di ispirazione cattolica e senza fini di lucro, è considerato una scuola paritaria». Oltre a far parte della rete degli istituti scolastici cittadini, è uno dei sedici che sono convenzionati con il Comune: «La fascia più alta delle rette non può superare l’ammontare massimo di quelle stabilite dall’amministrazione comunale».
Il coordinamento condiviso e la cucina interna
Ciascuna delle quattro sezioni della scuola materna, che si presenterà in un open day online sabato 16 gennaio, dispone di un proprio ingresso: gli spazi sono stati rivoluzionati in base alle norme antiCovid, creando angoli separati per le varie attività. Come ha spiegato Tomassini, «da un paio d’anni organizzo direttamente l’asilo, che si avvale della supervisione da parte di una pedagogista, attraverso lo strumento innovativo del coordinamento condiviso: tra i vari progetti, ha coinvolto anche il Politecnico di Milano». Un altro punto di forza è la cucina interna. Il menu è approvato da Ats e poniamo molta attenzione a un’alimentazione sana: la prima educazione comincia a tavola. Un’iniziativa che ha avuto molto successo, continuando fino all’arrivo della pandemia, è stata la commissione mensa formata dai genitori: ogni settimana uno di loro veniva a trovarci per mangiare con i bambini».
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