Casorate, Cassani attacca Marson travolto in bici: «Incidente strumentalizzato»

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CASORATE SEMPIONE – «Quello che non mi è piaciuto è stato l’utilizzo di una vicenda personale per fini politici, così come non mi è piaciuta la totale assenza da parte di chi ha pubblicato gli articoli della stigmatizzazione della dichiarata volontà di volersi recare fuori regione, in palese violazione del decreto legislativo vigente». È solo una parte, quella più politica, dell’osservazione fatta dal sindaco di Casorate Sempione, Dimitri Cassani, sull’incidente in bicicletta dello scorso 3 aprile a Lonate Pozzolo, che ha coinvolto il segretario cittadino del Pd, Tiziano Marson. Un lungo messaggio in cui gli viene augurata una pronta guarigione, certo. Ma anche un’occasione per commentare la testimonianza diffusa dallo stesso Marson dopo l’impatto. E per togliersi anche qualche sassolino dalla scarpa.

Un fatto personale

Il primo cittadino parte proprio dall’intenzione – dichiarata dallo stesso Marson – di uscire dalla Lombardia il giorno dell’incidente. Il motivo, di fatto, è semplice: «Siamo in zona rossa e non si può uscire dalla regione nemmeno per fare attività fisica». Ma aldilà della questione legale, Cassani fa un passo indietro e lo fa diventare un fatto anche personale. Per la precisione il riferimento va al «linciaggio mediatico a cui sono stato sottoposto qualche mese fa, in piena campagna elettorale, per uno scatto all’aria aperta con la mascherina abbassata pochi secondi». Ma comunque quel che basta per «scatenare un putiferio, coinvolgendo tutto il gruppo di amici che, con me, stava facendo attività fisica. Nel pieno rispetto delle regole (mascherina e distanziamento, e non eravamo in zona rossa)». Un modo per dire che «evidentemente, per qualcuno, i politici non sono tutti uguali».

Gli attacchi politici

Non mancano commenti strettamente politici. Nello specifico, quelli «dell’attacco alla politica regionale, con tanto d’invito a votare “gli altri”». Una replica, per così dire, alle considerazioni che l’esponente dem ha fatto sul Pronto soccorso di Legnano, dove era stato portato per le cure, «partendo dal particolare della scarsa manutenzione delle griglie di areazione», ricorda Cassani. «Mi dispiace caro segretario del Pd, il particolare da lei evidenziato, ancorché censurabile, è da ricondurre alla gestione interna della struttura». E non «all’omessa verifica della corretta esecuzione degli interventi manutentivi, che, presumo, un ospedale come quello di Legnano ha certamente programmato». Insomma, «non c’entrano niente i tanto sbandierati tagli alla sanità».

Solidarietà al Marson ciclista

Andando oltre regole e politiche, resta la «massima solidarietà al Marson ciclista. E lo dico senza ironia». Soprattutto se si considera «quanto sia pericoloso percorrere le strade asfaltate, con tante auto che passano accanto». Il rischio «di essere investito esiste sempre ed è una vera fortuna che il tutto si sia risolto senza gravi conseguenze (in fondo la cosa più importante)». Senza dimenticare che in questo caso il pirata è fuggito dopo lo spavento iniziale. Salvo presentarsi dai carabinieri qualche ora più tardi, assumendosi la responsabilità di quanto accaduto. Così Cassani: «Condanno, senza se e senza ma, l’omissione di soccorso. Mi dispiace ma non giustifico la persona che è scappata senza prestare soccorso, anche se anziano e sicuramente spaventato. In questi casi fermarsi e chiamare i soccorsi può fare la differenza tra la vita e la morte. È un’omissione grave, un reato che verrà comunque perseguito d’ufficio».

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