Lotta contro i tumori, a Casorate un nuovo ambulatorio della Lilt

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CASORATE SEMPIONE – Prevenzione e lotta contro i tumori diventa un appuntamento fisso a Casorate Sempione. Un nuovo ambulatorio della Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori) verrà attivato in Comune, in via De Amicis. Lo ha annunciato oggi, 3 marzo, il presidente dell’associazione di Varese, Ivanoe Pellerin, durante la conferenza stampa nella sede di Busto Arsizio per celebrare il centenario dalla fondazione di questa preziosa realtà. Un’occasione per fare anche il punto del lavoro svolto e dei risultati raggiunti. Oltre che offrire una panoramica di come l’emergenza sanitaria abbia influito sulle attività quotidiane.

L’ambulatorio a Casorate

Nel nuovo ambulatorio a Casorate sono già previsti due appuntamenti, in calendario per il 17 e il 24 marzo. Sono solo il primo passo per dare continuità a un’attività che fino ad oggi ha avuto luogo solo in occasione di campagne nazionali con open day e visite gratuite. Riferimenti che vanno ad esempio alla Settimana della prevenzione oppure all’Ottobre rosa. Ora invece «speriamo di poter offrire questo servizio ogni mese, concordandoci sulle frequenze con gli specialisti», ha spiegato Pellerin.

Una data importante e i cent’anni

Quella di oggi è poi una data speciale. Intanto perché ricordare il presidente onorario della Lilt di Varese, Franco Mazzuchelli, scomparso un anno fa esatto. Ma anche per celebrare il centenario della fondazione dell’associazione nazionale. «Ricade in un momento importante, ora che proviamo a lasciarci alle spalle le difficoltà della pandemia», ha aggiunto Pellerin. «Possiamo festeggiare una realtà che è da sempre al servizio della buona salute. Ed è il momento giusto per confermare e rilanciare il nostro impegno». Che tra l’altro ha ricevuto anche premi prestigiosi, non ultimo la medaglia d’oro al merito per la sanità pubblica consegnata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Prevenzione e diagnosi precoce

L’obiettivo, poi, quando interviene la Lilt è sempre lo stesso: prevenzione. Lo ha ribadito l’attuale presidente: «Nella maggior parte dei casi, la diagnosi precoce significa salvare una vita, ma anche evitare di dover seguire terapie che spesso sono pesanti e invasive. Bisogna prendere l’abitudine di fare controlli, vale sia per le donne che per gli uomini». Lo ha confermato anche il suo vice, Giovanni Trotti: «La Lilt ha proprio la funzione di prevenire e fare diagnosi precoci. E ci sono più livelli per effettuarla, a partire dall’atteggiamento: con un buon stile di vita».
Così l’assessore di Busto Paola Reguzzoni (Servizi Sociali): «Non sono uno specialista, sono un utente degli ospedali. E l’attività che porto avanti è culturale», ha premesso. «Sappiamo che la parola “cancro” fa paura, che spesso fa rigettare attività di controllo è prevenzione». Questa la sfida: «Dobbiamo sconfiggere la paura, perché è un ostacolo che si può superare». Presenti anche Elisabetta Milvio, fiduciaria della delegazione di Saronno, e Valeria Cossi, fiduciaria della delegazione di Busto.

L’anno del Covid

Senza dimenticare la pandemia, che ha fatto la sua parte e che avrà ripercussioni sul prossimo futuro. «La diminuzione di controlli che c’è stata, porterà a nuove diagnosi di tumore», ha poi sottolineato Pellerin. «Se nel 2019 si registravano 373mila casi, ora ci sarà un aumento stimato a 380mila circa». Ma dall’altra parte ci sono nuove tecniche e un sistema sempre più aggiornato che permette di contrastare la malattia. A livello nazionale, i numeri danno tra il 65% e il 67% di guarigioni, che aumenta se vengono prese in esame solo le donne, arrivando al 90%. Questo – e non è mai abbastanza ripeterlo – «grazie alla diagnosi precoce».

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