Cassani e Antonelli sindaci a loro insaputa

busto gallarate antonelli cassani

La politica oramai ci ha abituati a qualunque cosa. Stupirsi? Non basta, dovremmo cominciare a indignarci più spesso per certe ridicolaggini verso le quali opponiamo al massimo indifferenza. Come dovremmo comportarci di fronte a un partito, nella fattispecie Fratelli d’Italia, legittimamente schierato a favore dei sindaci di Busto Arsizio e Gallarate ma, per i quali, a loro difesa, sostiene che siano stati tirati in mezzo alla bagarre partitica a loro insaputa? Sembra una barzelletta, un cartone animato o, peggio, una presa per i fondelli dai contorni tragici sul piano della serietà.

A sua insaputa, all’ex ministro Claudio Scajola avevano pagato un appartamento dirimpetto al Colosseo. Quella volta, ricordate?, s’indignò davvero la metà degli italiani, l’altra metà invece si sbellicò dalle risate. Così dovrebbe accadere per bustesi e gallaratesi alla lettura del comunicato ufficiale di FdI. Testuale: “Con queste poche righe vorremmo innanzitutto esprimere vicinanza al sindaco di Gallarate Andrea Cassani, ritrovatosi a sua insaputa in una bagarre partitica non voluta, e desideriamo rinnovare il nostro sostegno all’amico Emanuele Antonelli, ottimo sindaco finito anch’egli, suo malgrado, in logiche partitiche che non gli sono mai appartenute”.

Di cosa stanno parlando gli estensori del documento? Cassani e Antonelli indossano la fascia tricolore per puro caso, mai contigui né espressi da una coalizione di partiti? Per altro, partiti a cui appartengono (Cassani) o vi hanno appartenuto (Antonelli). E a quelle logiche hanno comunque aderito per essere eletti. Anzi, vi aderiscono tuttora più o meno convintamente per ragioni diverse, se si vuole, per convinzione Cassani, per cercare la riconferma alla candidatura Antonelli.

Il sindaco di Gallarate è finito nella centrifuga giudiziaria dell’inchiesta Mensa dei poveri, ma non poteva non accorgersi che attorno a lui, benché siamo sicuri che non vi abbia mai partecipato, agiva un sistema corruttivo, vero o presunto che sia, il cui sbocco è la batteria di arresti di alcuni mesi fa. E di quella vicinanza (politica) sta purtroppo pagando, seppure in posizione marginale, il prezzo. In quanto ad Antonelli, benché si dichiari civico, sappiamo e vediamo come e quanto stia brigando, collateralmente ai partiti, per ottenere un secondo lasciapassare per Palazzo Gilardoni. Vogliamo dire, non si diventa sindaco di una città senza la politica, anche vestendo i finti panni civici.

Detto questo, il rischio di certe “invenzioni” è che finiscano per ottenere l’effetto contrario: se non indignano, di sicuro fanno ridere. Per giunta in un contesto politico che quasi sempre fa piangere.

busto gallarate antonelli cassani – MALPENSA24