CASSANO MAGNAGO – Vi informo che domani mattina (venerdì 13 marzo) non ci sarà il consueto mercato settimanale in via Piave (neanche banchi alimentari). Stesso discorso vale per il nostro favoloso Parco della Magana che sempre, a partire da domani, sarà chiuso», il sindaco di Cassano Magnago Nicola Poliseno annuncia nuovi provvedimenti contro il rischio di assembramenti per limitare il pericolo di diffusione del Coronavirus così come già avvenuto a Busto Arsizio.
Chiusi anche area cani e Ecocentro
Il motivo di questa decisione è ben chiarito nell’ordinanza già firmata dal primo cittadino: «Nonostante le indicazioni di evitare qualsiasi forma di aggregazione e forme di assembramento anche all’aperto, si sono registrati affollamenti nel parco della Magana (foto d’archivio) e nell’area cani di via San Carlo Borromeo e nei giardini pubblici comunali – si legge nel documento – Da alcuni giorni, si creano assembramenti di persone all’interno della piattaforma ecologica Ecocentro di via Gasparoli, nonché file di auto in coda per portare nel centro di raccolta materiale di scarto e rifiuti di ogni genere». Di conseguenza la conclusione può essere una e una soltanto: «Si ordina la sospensione del mercato settimanale di via Piave per tutte le tipologie di posteggi, sino al termine dell’emergenza. Si ordina la chiusura del Parco della Magana e dell’area cani di via San Carlo Borromeo (sempre sino al termine dell’emergenza). Si vieta l’accesso alla piattaforma ecologica, Ecocentro di via Gasparoli, all’utenza e gli assembramenti sull’intero territorio comunale»
Uniti vinciamo noi
«Purtroppo il rischio di assembramenti è troppo alto e, per verificare il rispetto di tutte le norme contro il Coronavirus, ci vorrebbe un numero enorme di dipendenti comunali e volontari della Protezione Civile. In una situazione di emergenza come quella attuale, gli addetti ai controlli devono poter girare l’intero territorio comunale e non concentrarsi in un’unica zona. Sono certo che capirete. Se tutti rispettiamo le regole e restiamo uniti vinciamo noi», conclude Poliseno.