Maxi-rissa a Gallarate. Poliseno: «Una grande sconfitta dei genitori cassanesi»

cassano magnago indagini poliseno

CASSANO MAGNAGO – «Chiunque abbia partecipato è colpevole, ma restano i ragazzi che un domani saranno adulti». Il sindaco Nicola Poliseno torna su una questione sensibile, che ha toccato da vicino anche molti giovani di Cassano Magnago. Si tratta della maxi-rissa avvenuta lo scorso 8 gennaio a Gallarate. Un tema affrontato in consiglio comunale lo scorso 31 marzo, dopo i provvedimenti cautelari emessi a carico di 17 soggetti, 15 dei quali minorenni. «Confrontandomi con i Servizi Sociali non ho ancora elementi per capire chi ha partecipato in prima persona e chi ha invece solo assistito. Ma questa resta una grande sconfitta dei genitori. Come Comune metteremo tutto lo sforzo necessario per condividere un percorso educativo».

Un percorso di recupero

Subito dopo il fatto, il primo cittadino di Cassano si era già attivato per «convocare le relative famiglie interessate. E investire tempo ed energie nella responsabilizzazione e nel doveroso cambiamento da mettere in atto». E ancora oggi è convinto che sia questa la strada giusta da prendere. «Ci sono ottime esperienze fatte negli ultimi mesi, che sono ancora in corso», ha spiegato. Da una parte ci sono i ragazzi che hanno partecipato attivamente a questi atti di violenza. Ragazzi che «sicuramente pagheranno per quello che hanno fatto. Ma restano sempre i giovani che un domani saranno adulti». Motivo per cui rimane l’idea di «fare un percorso di recupero insieme a loro e ai genitori». Dall’altra parte, invece, ci sono i ragazzi che non sono stati coinvolti direttamente nella rissa, «ma hanno assistito a questo spettacolo indecente». Di fatto, «sono colpevoli anche loro». Ecco perché la posizione di Poliseno non cambia poi molto: «Bisogna in qualche modo sollecitare i genitori a mettersi più in gioco, far sì che siano più presenti». Collaborando, allora, «si potrà aiutare i ragazzi a trovare la giusta strada da percorrere».

I giovani devono parlare

Di certo, non ha negato Poliseno, «è un lavoro difficile». E ha posto l’accento sull’esperienza educativa di strada, progetto che «da oltre un anno prova ad agganciare i ragazzi che bivaccano in zone come il mercato, nei parchi o alla stessa Magana». Un punto di riferimento, che è stato utilizzato dal sindaco per mandare un chiaro messaggio: «È  necessario cercare una chiave lettura con i giovani: devono parlare, aprirsi». Intanto gli incontri non sono mancati, confermando la visione ribadita in più occasioni: «Hanno grandi risorse e delle buone teste. Ora ciò di cui hanno bisogno è una figura adulta vicino, che possa accompagnarli». E ha preso le distanze dalla “scusa” dell’emergenza sanitaria: «La pandemia, in questo caso, non c’entra nulla. Resta solo il fatto che il tema educativo debba essere la nostra preoccupazione principale».

Maxi rissa a Gallarate, 17 misure cautelari eseguite dalla polizia di Stato

cassano rissa gallarate poliseno – MALPENSA24