Castanesi senza medico, la “soluzione” di Ats: ripartirli fra gli altri studi medici

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CASTANO PRIMO – Nessun sostituto del medico di base andato in pensione a Castano Primo, lasciando centinaia di pazienti “orfani”. L’Ats ci aveva provato, ma il medico designato a prendere il posto del dottore Franco Gaiara ha preso un’altra destinazione. Richiamare il sostituto, anzi la sostituta, dal momento che era una donna? No. Trovare un altro sostituto? Nemmeno. La “soluzione” escogitata da Ats è un’altra, ammesso che si possa definire tale: disporre l’aumento del massimale per i medici di base già presenti a Castano. Tradotto: allungare le liste dei pazienti di competenza presso gli altri medici, così da “riassorbire” nei loro studi i 570 castanesi rimasti scoperti. Un carico di lavoro in più (pagato, naturalmente, perché a ogni paziente corrisponde una quota della retribuzione) per ciascuno dei medici in servizio.

Ma la fantasiosa direzione dell’Ats, invitata a trovare una soluzione anche dall’Amministrazione comunale, non si è fermata a questo: ha inoltre ricordato ai pazienti castanesi privati dell’assistenza del dott. Gaiara la possibilità di scelta e revoca per affidarsi a un nuovo medico curante. Insomma, di reperirne uno nuovo, così da ripianare l’organico, almeno per il momento non se ne parla. E sì che il pensionamento di un medico non è un fatto improvviso e imprevedibile, al contrario. Eppure, sembra essere stato sufficiente a mandare in tilt la sanità pubblica territoriale, prima lasciando scoperti centinaia di pazienti nel bel mezzo dell’emergenza sanitaria e poi non trovando di meglio che riassegnarli ad altri dottori. Una pezza che, com’è prevedibile, allungherà i tempi degli appuntamenti. E che comunque ci auguriamo non venga replicata al prossimo pensionamento di un medico di base.

Medico va in pensione, “salta” la sostituta: centinaia di castanesi privi di assistenza

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