Castellanza, Caputo e Palazzo accusano il sindaco Cerini sulla Csp. «Zero controlli»

castellanza servizi patrimonio direttore

CASTELLANZA – «Non è possibile che l’amministrazione non abbia le risposte alle nostre domande e soprattutto che non abbia controllato quello che stava accadendo in Castellanza Servizi e Patrimonio». Così i consiglieri comunali di opposizione Michele Palazzo e Romeo Caputo se la prendono con il sindaco Mirella Cerini in seguito alla commissione tecnica dello scorso 23 dicembre nella quale si è discussa la vicenda relativa alle accuse di truffa dell’ex direttore generale della Castellanza Servizi Patrimonio Paolo Ramolini e della dipendente della farmacia comunale, Sara Costingo. 

Abbiamo il diritto di sapere

Lo scorso 23 dicembre i capigruppo di minoranza di Castellanza, Romeo Caputo e Michele Palazzo hanno partecipato alla commissione tecnica (richiesta dagli stessi consiglieri) per avere approfondimenti sulla questione giudiziaria relativa alla Csp. «Ci sembra importante essere informati sulla vicenda e soprattutto sulle decisioni adottate dalla società in accordo con l’amministrazione, trattandosi di una società partecipata dal nostro Comune», esordisce Caputo in un video registrato sabato 2 gennaio 2021.

Le indagini dello scorso anno avevano, infatti, ipotizzato che il direttore generale della società, rivestendo la qualità di incaricato di pubblico servizio, aveva fatto realizzare lavori a casa della figlia, gravando per circa 13 mila euro sulla municipalizzata. Inoltre, anche la titolare della farmacia comunale era stata indagata per per truffa aggravata in concorso per aver percepito una retribuzione per oltre 50 ore lavorative mai prestate, poiché si trovava in vacanza. La situazione si è però risolta con un’assoluzione per il reato di peculato per Ramolini e alcune ore di lavori socialmente utili per Costingo.

Il silenzio dell’amministrazione

«Purtroppo – aggiunge Palazzo – non ci sono state date delle risposte né dal gruppo Partecipiamo, né da Livio Frigoli, il nuovo amministratore unico della società». I due consiglieri avevano infatti interrogato i presenti sulla decisione di ricorrere in appello contro l’assoluzione da peculato di Ramolini e sulle modalità di gestione delle ore straordinarie, dal momento che Costingo aveva dichiarato «di aver indicato come lavorative le ore nelle quali in realtà si trovava in vacanza perché la sua assenza era funzionale al recupero di ore straordinarie non retribuite. Ma non ci è stata data nessuna risposta. Perché questo silenzio?», si chiede Caputo, che inizia quindi ad avere qualche dubbio sulle buone intenzioni dell’amministrazione.

Qualcosa da nascondere

«Viene da pensare che si voglia nascondere o mascherare qualcosa, come per esempio la loro incapacità di controllare la situazione della Csp. Insomma, non è possibile che l’amministrazione in tutti questi anni non abbia mai capito quello che stava succedendo, che non abbia fatto accertamenti e che soprattutto non abbia mai dato nessuna indicazione alla Csp», attacca Palazzo.

Ecco allora che, in assenza di risposte, i due consiglieri hanno proceduto con una richiesta di accesso agli atti, «perché vogliamo andare in fondo alla situazione e ribadire che è la politica a dover dare indicazioni e direttive alle società partecipate, non si può lasciare che i dipendenti pubblici facciano quello che vogliono senza nessun controllo», conclude.

Castellanza Servizi: Ramolini condannato per truffa, ma assolto dal peculato

castellanza servizi patrimonio caputo – MALPENSA24