Castellanza, porzioni scarse alla mensa della scuola. I bimbi barattano pietanze

sesto calende mensa d'onofrio

CASTELLANZA – “Danno poco da mangiare ai nostri figli. Tanto che a pranzo, raccontano, che si scambiano il cibo“. I genitori delle scuole Manzoni di Castellanza sono sul piede di guerra per via del baratto di pietanze tra i piccoli, ma anche per chiedere, a chi si occupa del servizio mensa, di non lesinare sulle patate arrosto: “Se anziché due ce ne fosse qualcuna in più nel piatto non muore nessuno”.

Povera mensa

Il Covid ci ha messo del suo. Ha stravolto tutte le abitudine, anche quelle che in tempi normali si davano praticamente per scontate. E tra queste l’ora della mensa scolastica. Ma anche la fornitura del cibo agli alunni. Che ora, per questioni di sicurezza, arriva a scuola già razionato e in dosi monoporzione sigillate e protette. E qui a quanto pare sta il problema: ovvero le porzioni preparate sarebbero tutt’altro che abbondanti e non bastano per acquietare i morsi della fame. Tanto che, raccontano alcuni genitori (non pochi), sulla base di quanto riferito dai figli, a tavola va in scena il baratto della pietanza.

E se la condivisione del cibo potrebbe anche essere una buona regola, in tempo di Covid, dove si fa di tutto per evitare ogni tipo di contatto e ogni gesto che potrebbe essere causa di contaminazione, il “libero scambio” di alimenti è una pratica che preoccupa. Tanto che i genitori si stanno organizzando per chiedere un incontro con la la scuola e i responsabili della mensa. “Anche perché – raccontano le mamme e i papà – prima ognuno poteva prendere la porzione che desiderava, scarsa o abbondante, a seconda della fame, ora invece che arriva tutto razionato c’è chi si alza da tavola non ancora sazio. Inoltre lo scambio del cibo sarebbe meglio evitarlo per questioni di sicurezza sanitaria».

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