Castellanza, riunione carbonara con vista sulle elezioni. Senza Fratelli d’Italia

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CASTELLANZA – Una riunione carbonara senza i Fratelli. D’Italia. L’incontro che si sarebbe tenuto ieri sera, lunedì 8 giugno. E avrebbe dovuto rimanere segreto, proprio per via del fatto che al tavolo politico cittadino una sedia è rimasta vuota. “Volutamente”, insinua qualche malizioso. Infatti erano presente alcuni referenti della Lega e di Forza Italia. Nessuno dei rappresentanti del partito di Giorgia Meloni. E tra questi c’è chi, forse per dissimulare, confida che “nessun incontro del centrodestra castellanzese è stato calendarizzato”. Ahia.

Un conto è in consiglio

In questo momento la geografia politica che emerge dal consiglio comunale racconta di un “tutti contro il sindaco“. Nel senso che il composito fronte delle minoranze vede nella medesima trincea di combattimento: un esponente che è sempre stato a sinistra della sinistra come Michele Palazzo, un “cane sciolto” da una vita come Mino Caputo, i leghisti Angelo Soragni e Marinella Colombo, lo storico esponente della destra Castellanzese, da qualche mese rientrato in Fdi, come Giovanni Manelli e un forzista (o ex forzista) come Paolo Colombo.

Insomma storie politiche agli antipodi, che in passato si sono anche scontrate e ora hanno trovato la “chimica” nel contrastare la conduzione della città da parte di Partecipiamo. Tanto che da tempo si muovono come una grossa coalizione: spesso, infatti, pur sempre rimarcando le loro diverse appartenenza, le minoranze hanno convocato conferenze stampa congiunte, lavorato su temi comuni e perfino manifestato davanti al Comune per denunciare “una politica amministrativa fatta di troppo selfie e poca concretezza”.

La riunione zoppa

“L’alleanza tattica” però regge solo all’interno del ring della sala Colonne. Tanto che l’ipotetica idea di un listone, dicono i ben informati, è già bella che sepolta: “Palazzo con Manelli? Politicamente c’entrano come i cavoli a merenda. E qualora si dovesse concretizzare, i rispettivi elettorati non capirebbero”. Insomma, il rischio è minimo: in ottica elettorale, Palazzo sta dialogando con Caputo. Poi se son rose fioriranno.

Per ora però ci sono le spine. Nel centrodestra inteso come formazione tipo, ovvero Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, non mancano dubbi e nodi da sciogliere. E la riunione zoppa di ieri sera è un segnale in tal senso.

Perché? Perché il Carroccio e Fratelli d’Italia (com’è giusto che sia in questa fase) hanno una visione, meglio dire ambizione, diversa per la poltrona del primo cittadino. La Lega vorrebbe candidare un suo uomo (o donna, ammesso che ci sia). Ma anche Fratelli d’Italia nutre l’aspirazione di esprimere un nome di bandiera per la corsa a sindaco. E quindi l’assenza di esponenti del partito della Meloni lascia trasparire l’ipotesi del Carroccio di una corsa in solitaria. O quanto meno in condominio. Con Forza Italia però, partito che non sta attraversando un periodo brillante e quindi disposto ad andare a traino dei leghisti e tanto che al tavolo locale era presente.

Giochi fatti?

Tutt’altro. Poiché l’incontro che doveva restare segreto è presto diventato di dominio pubblico negli ambienti politici cittadini. E i Fratelli sono pronti ad affilare i coltelli per lo sgarbo del mancato invito. E poi il tempo delle decisioni non è ancora maturo e le riunioni come quelle dell’altra sera sono utili per far emergere umori e dolori. Da smussare sui tavoli provinciali, quando Castellanza diventerà politicamente un tassello su uno scacchiere più ampio. E sul quale le logiche politiche a più ampio raggio non sempre combaciano con i ragionamenti fatti in città. Dove, comunque vada, si preannuncia, una campagna elettorale armata e pirotecnica. Senza esclusioni di colpi. Anche da parte del fuoco amico.

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